«Il Varese non finisce. Tocca a noi. E da ora non ci saranno più segreti»

Dopo l’addio di Taddeo e Basile, la società riparte da Ciavarrella e Enzo Rosa

Serviva chiarezza, servivano certezze. Era ed è fondamentale rimettere insieme i pezzi, dimostrare di essere vivi e di non essere nudi.

Ieri, giustamente, ciò che resta della società (tanto, tutto), ha parlato, ha rassicurato e ha cercato di porre le basi per il futuro. Al tavolo Enzo Rosa, l’unico membro del cda rimasto in sella, Gabriele Ciavarrella e l’avvocato Giuseppe Armocida, presidente del Consorzio. Proprio quest’ultimo è stato il primo a prendere la parola: «Secondo noi era necessario arrivare subito a questo tavolo, per tornare in gioco e dare la tranquillità necessaria. Le polemiche ora non servono e non serve nemmeno dare colpe. Ripartiamo con lo stesso spirito dell’anno scorso. Enzo Rosa ha voglia e rabbia di continuare a divertirci come l’anno scorso. C’è qui con noi il dottor Andrea Donnini, che ci ha sempre aiutato e che da venerdì ci sta aiutando e sta lavorando con noi. A lui dico grazie».

La parola passa poi ad Enzo Rosa: «Come ho detto anche alla squadra, il Varese non finisce. Si dimette la maggioranza ma il Varese non sparisce. Continuiamo con lo stesso spirito di sempre, cercando di recuperare tempo perduto e cercare aiuti e finanziamenti. È stato un fulmine a ciel sereno per tutti. Riprendiamo in mano la situazione, avevamo fatto un passo indietro dando possibilità a loro di prendere in mano la situazione. Le ultime ore ci hanno detto che tocca di nuovo a noi. Da qui ripartiamo».

Importante l’intervento del presidente, lo chiamiamo a maggior ragione così, Gabriele Ciavarrella: «Mi sono dimesso, ma le mie dimissioni non sono mai state ratificate. Sono qui per riprendere il lavoro, per ripartire con un progetto come l’anno scorso. Riapriamo il dialogo con città. Chi ci ha aiutato l’anno scorso ci aiuterà ancora. Al più tardi venerdì pagheremo i giocatori, poi anche i fornitori. Ora ritroviamo dialogo con città e istituzioni, anche col sindaco Galimberti, che dovrà darci una mano. Il Varese è un patrimonio della città che va aiutato e amato, non ha bandiera politica».

Lo stesso Ciavarrella prosegue: «Voglio ringraziare i fornitori che hanno avuto pazienza e cortesia, ne avranno ancora. Sono stati rimbalzati con finte scadenze, vediamo di riprendere in mano anche questo. Mi viene in mente il signor Vanoni: il figlio ha avuto un legittimo sfogo personale, ci sta quando ti vengono promesse cose che poi non sono mantenute. Vanoni ci ha garantito ancora una volta la sua presenza per il Varese. A loro va un ringraziamento».

Il dottor Donnini, presente in sala, approfitta di una domanda per fare chiarezza anche su eventuali buchi di bilancio della stagione scorsa: «Al 30 giugno 2016 si è chiuso un bilancio in sostanziale pareggio, con un solo ritardo nel versamento di imposte e ritenute, ma senza debiti verso fornitori, staff, giocatori».

Un assist per Ciavarrella: «La stagione attuale, per la foga di vincere, ha fatto dimenticare la dimensione, che non va mai scordata. Non devi mai perdere la misura».

I prossimi passi, spiegati in coro da Armocida e Ciavarrella: «Il campionato più importante ora è resistere e mantenere i conti in ordine. Se vogliamo ambire a categorie superiori, è un requisito fondamentale. L’assemblea dei soci è un passo necessario per riformare la società, dopodiché l’assemblea stessa deciderà il nuovo cda. Tecnicismi che speriamo di chiudere entro fine settimana prossima. Nessuno è legato alla poltrona qui, ma solo al bene del Varese».

Niente polemiche, dunque, ma una base ed un’idea per ripartire: «Il Varese cambierà – tuona Ciavarrella – sarà trasparente e mediaticamente forte. Renderemo pubblici i documenti, come un’associazione. Non ci saranno più segreti, i tifosi parteciperanno anche durante i cda, metto la mia parola sulla ratifica del membro uditore nel cda. Sarete voi a raccontare fatti e verità. Bisogna allargare la visione ad un progetto ampio e sano, per avvicinare imprenditori locali e non solo. Mi piace il modello del SudTirol, che è una squadra di calcio non solo di una città ma di un territorio».

Ora la parola passa al campo: «L’obiettivo non cambia – conferma Rosa – siamo primi in classifica e saremmo dei pazzi a non cercare la vittoria. Abbiamo voluto rassicurare la squadra, abbiamo un mister molto bravo e siamo sicuri che già domani (oggi) vedremo un Varese determinato a vincere».