In Vespa fino alla porta di Babbo Natale

Alessandro Pozzi partirà da Varese, direzione Lapponia, per portare le letterine dei bimbi del Ponte del Sorriso

Ancora una manciata di giorni alla partenza del viaggio in Vespa in solitaria, prevista per lunedì prossimo, di , da Varese alla casa di Babbo Natale, in Lapponia, per il Ponte del Sorriso.

Il vespista varesino, classe 1982, complice la passione per le vespe d’epoca, da tempo ha programmato di intraprendere un viaggio con la sua mitica Vespa – il moto club Nino Manzoni di Luino ha sostenuto l’impresa del vespista fin dall’inizio, e l’ha promossa in tutte le manifestazioni, compresa la recente Gara d’eleganza – per consegnare le letterine dei bambini del Ponte del Sorriso direttamente a Babbo Natale.

Doppia partenza per un viaggio che raccoglie sorrisi e un grande entusiasmo: «Partirò alle 14 dalla Colonia Elioterapica di Germignaga – spiega il vespista Pozzi – A salutarmi ci saranno , appena tornato dalla Parigi–Dakar e , vincitore del Rally dell’Abania 2017, insieme ad una cinquantina di vespe che mi scorteranno fino all’Ospedale del Ponte, dove ci sarà la seconda partenza». La Vespa che l’accompagnerà nel viaggio si chiama Rudolph.


La Vespa è stata battezzata Rudolph da un piccolo bambino, era il periodo di Natale e Rudolph era in esposizione in un negozio con un bel fiocco rosso sul manubrio. Al piccolo veniva chiesto cosa gli sembrasse la Vespa col fiocco rosso e candidamente rispose “La renna Rudolph”, perché interpretava il manubrio come le due corna, e la carrozzeria della Vespa come il corpo della renna. Rudolph infatti, è la renna dal naso rosso di Babbo Natale.


Si tratta di una Vespa modello VNA2T del 1959, nata sidecar dalla casa madre Piaggio, alla quale è stata staccata la navicella sidecar per poter affrontare il viaggio. Rudolph si trova in uno stato conservativo molto buono, ancora con la vernice dell’epoca, con qualche segno di ruggine ed usura qua e là, che sono i veri segni di riconoscimento del vissuto. A livello di estetica, Rudolph si presenta originale come è nata dalla casa madre.

Le modifiche che sono state fatte alla ciclistica del motore sono solamente delle migliorie che permettono a Rudolph di percorrere un viaggio di 7000 km, poiché sappiamo benissimo che la Vespa non è adatta per lunghi viaggi. Il cambio è rimasto originale a tre marce, sono stati allungati i rapporti e rinforzati tutti i tamburi dei freni per migliorare la frenata a pieno carico, sempre mantenendo i suoi freni originali.

Devo dire che l’emozione è grande, sono stati montati degli ammortizzatori rinforzati e regolabili, proprio per poter sopportare i miei novantacinque chili e altri circa sessantacinque chili dei due bagagli. Anche il serbatoio è originale, e contiene fino a 7 litri, per alimentare Rudolph con miscela al 2% come in origine. Per questo motivo tra i bagagli ci saranno cinque chili di olio per fare miscela e due gomme nuove di scorta. Rudolph è una Vespa di vecchia concezione con le ruote da otto pollici, l’equivalente del diametro della ruota di una carriola.

Fra i bagagli, ci saranno i doni che i bimbi del Ponte del Sorriso consegnano per Babbo Natale e per il sindaco di Rovaniemi Esko Lotvonen, due borse, una tenda, un sacco a pelo, e tutti gli attrezzi per poter intervenire sul motore con tutti i vari cavi del freno, acceleratore e frizione.


Penso di arrivare alla casa di Babbo Natale a Rovaniemi orientativamente sette giorni dopo la partenza, perché ho calcolato di viaggiare circa dalle 7 alle 8 ore al giorno, macinando circa 500 – 600 chilometri al giorno.

Il ritorno sarà necessariamente più breve: ripartirò da Rovaniemi in direzione Helsinki, dove prenderò un traghetto che in circa 30 ore mi porterà a Lubecca, attraverserò la Germania, tutta la Svizzera, per poi rientrare a Varese.


La mia Vespa che è immatricolata sidecar – che adesso è stato smontato in preparazione al viaggio – riacquisterà il posto sidecar e sarà donata in beneficenza ad un’associazione di disabili.