La giunta Galimberti sotto esame. Gli iscritti del Pd chiamati al “voto”

Lunedì 3 luglio la base democratica della città di Varese deciderà se andare avanti a sostenere o meno il sindaco

– Andare avanti con l’esperienza amministrativa a Varese. Oppure no. Un quesito semplice quello sul quale l’assemblea degli iscritti del Pd della città di Varese sarà chiamata ad esprimersi lunedì 3 luglio, nella sede del partito di via Monte Rosa.

Il partito ha deciso infatti di aprire la discussione al proprio interno, a quasi un anno dall’insediamento della nuova giunta, la prima nella storia politica dell’ultimo ventennio ad essere espressione del centrosinistra.

Un momento quindi per fare il punto sulle prime azioni realizzate dall’amministrazione. Ma anche, evidentemente, per capire se la base democratica condivide quanto finora portato avanti dal sindaco Davide Galimberti e dai suoi assessori.

Non è infatti un caso che questa assemblea sia stata convocata proprio a distanza di pochi giorni dall’ennesimo scontro interno al partito di maggioranza in consiglio comunale, ovvero lo stesso Pd, nel quale alcuni consiglieri hanno assunto posizioni di forte critica nei confronti dell’esecutivo.

Critiche lanciate dopo lo sviluppo delle vicende legate alla Fondazione Molina e alla forza politica della Lega Civica, che esprime il presidente del consiglio comunale Stefano Malerba, che venne eletto su proposta e con i voti dello stesso Pd. Intanto, ieri Gianpaolo Ermolli, finito nell’inchiesta, che siede come membro esterno in commissione Urbanistica in quota Lega Civica, ha deciso di dimettersi, riservandosi di tornare al suo posto nel momento in cui la posizione sarà chiarita.

Tornando alle divisioni interne al Pd, ora, la segreteria cittadina guidata da Luca Paris, che siede anche lui in consiglio comunale, evidentemente vuole tastare il polso della base democratica e avere la conferma o meno dell’appoggio e della condivisione da parte degli iscritti dell’azione amministrativa portata avanti dalla giunta.

Azione amministrativa che, nell’arco di questi primi mesi di mandato, ha in ogni caso messo sul piatto una serie di iniziative e progetti decisamente concreti, dal Piano di riqualificazione delle stazioni in avanti.

Galimberti si è trovato a gestire, in un momento storico non facile per gli enti locali, un’eredità pesante.

L’assemblea servirà a misurare quanto sia effettivamente diffuso il dissenso interno alla principale compagine politica che lo sostiene. Da quest’assemblea Galimberti potrebbe uscirne indebolito. O, nel momento in cui avesse la maggioranza dalla sua, molto più forte di prima.