La Lega “boccia” la legittima difesa: «Non sbagliate la raccolta firme»

Braccio di ferro - I leghisti sulla legge di iniziativa popolare: «L’originale è la nostra, gazebo il 7 e l’8 maggio»

– «Attenzione: la raccolta firme per la proposta di legge sulla legittima difesa che sta circolando in questi giorni non è “l’originale”, ma è quella proposta da Italia dei Valori. Quella “vera”, quella cioè della Lega Nord, inizierà il prossimo fine settimana: la Lega, infatti, sarà nelle piazze a raccogliere firme il 7 e l’8 maggio».
A parlare è, segretario provinciale della Lega a Varese. Bianchi rivendica la paternità della proposta di legge, oggi divenuta di iniziativa popolare,

che ha come fondamento un semplice principio: «Ad azione, reazione».
Sì, perché a novembre del 2015 il Carroccio ha presentato a Montecitorio una proposta di legge con lo scopo di modificare l’articolo 52 del codice penale. Primo firmatario, .
«Visto che la proposta di legge depositata in Parlamento è rimasta bloccata – continua il segretario provinciale della Lega – Abbiamo deciso di mandare avanti una proposta di legge di iniziativa popolare . In questo frangente, sono in molti i partiti che stanno utilizzando questo argomento in modo trasversale per farsi un po’ di pubblicità».
Secondo la Lega, la difesa è sempre legittima. «Bisogna partire dal presupposto che ci deve sempre essere una presunzione assoluta di legittima difesa quando ci troviamo di fronte a casi nei quali, per esempio, i soggetti che oggettivamente sono parte lesa, hanno visto violato il proprio domicilio, che è sacro, o messa a repentaglio l’incolumità dei propri familiari – continua Bianchi – noi chiediamo anche che venga abolita la proporzionalità relativa alla difesa contenuta nell’attuale norma».
Bisogna essere chiari. L’articolo 52 del codice penale presenta, al secondo comma, un inciso che dice “quando vi è desistenza o pericolo di aggressione”. «Questo inciso va tolto – afferma , consigliere regionale del Carroccio – perchè è una valutazione che è impossibile fare per chi si trova in quelle situazioni specifiche. Il problema è il limite di eccezione di proporzionalità che è un concetto anacronistico: bisogna dare facoltà di difendersi con tutti i mezzi a disposizione, come avviene nel modello tedesco».
Cioè, la difesa deve essere sempre proporzionata alla minaccia e all’offesa. Obiezione che adesso, con la sua proposta di legge, la Lega Nord vuole definitivamente superare.
Una legge, però, si interpreta, e il potere di punire o meno chi nell’atto di proteggersi uccide o ferisce un ladro è in mano alla magistratura. «Vogliamo uscire da una logica per la quale una persona aggredita, o che si ritrova i ladri all’interno della propria proprietà, reagisce per difendersi e poi deve essere passata al vaglio della giustizia. Questo perché ogni processo ha dei costi a carico della collettività non indifferenti, ma soprattutto per evitare che ci possa essere un’interpretazione scorretta della norma».
Il leghista ritiene che «noi tutti, quando abbiamo abbracciato la democrazia come stato sociale, abbiamo rinunciato all’uso della “forza bruta” per cederla allo Stato italiano, che avrebbe il compito di difenderci, in cambio del pagamento delle tasse. Da tempo è avvenuta una rottura di questo contratto sociale da parte dello Stato perché non solo non ci difende, ma ci mette alla gogna se ci difendiamo da soli».