L’addio a Sergio Boldetti. Benefattore di Giubiano

Impegnato nel sociale, si è dedicato in particolare all’asilo Malnati-Macchi-Nidoli

L’ultimo saluto a Sergio Boldetti: Giubiano si è stretta attorno alla moglie Paola, ai figli Rosella, Tiziano, Pierpaolo e alle loro famiglie.Classe 1930, Sergio nel rione è nato, cresciuto e si è impegnato fino all’ultimo.

Anche dopo aver avviato la propria attività professionale, arrivando ad avere un proprio studio di consulenza e agenzia assicurativa, ha mantenuto l’impegno sociale e nel mondo parrocchiale dalla compagnia teatrale dialettale all’attività dell’asilo di Malnati-Macchi-Nidoli, del quale è stato Consigliere di amministrazione e Presidente e infine Presidente Onorario, dedicando energie, tempo e risorse economiche alla relativa Fondazione. Il titolo di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana gli arrivò proprio per l’attaccamento e la dedizione dimostrati nel servizio verso la comunità .

A sottolineare questo forte legame non sono mancati alla cerimonia funebre di ieri pomeriggio a Giubiano: il gagliardetto storico dell’asilo, retto dall’attuale presidente Alessandro Livraga, e la presenza del personale e di alcuni dei bimbi che oggi frequentano la scuola materna.

«Quando scompare una persona cara – ha detto nell’omelia don Giuseppe Pellegatta, della parrocchia dedicata a Sant’Ambrogio – ci chiediamo “dove sei”? Riaffiorano i ricordi: dove sei stato, quel che sei stato e ciò che hai fatto. Molti conoscono la presenza forte e attiva nel sociale, nella chiesa, per la scuola materna, nell’Azione Cattolica, nel teatro, nei consigli parrocchiali e tanti di più. La parola di Dio dice che le anime dei Giusti sono nelle mani di Dio. “Nessun tormento le toccherà”, questo esprime la nostra fede ed è consolante. La domanda “Dove sei?” allora continuerà ad esserci, ma c’è anche una risposta che non viene dalle cose della terra, ma viene da Cielo».

«Forse – ha detto il figlio Pierpaolo – avrebbe espresso un unico desiderio»: chiedere a ognuno dei presenti di fermarsi e recuperare i ricordi e i momenti passati con lui.

Il figlio ha ricordato quanto Sergio abbia amato la moglie – che gli è stata accanto per più di 65 anni tra fidanzamento e matrimonio – i figli, le nuore, il genero e gli amatissimi nipoti, quanto abbia “voluto bene” alla parrocchia e «a tutti i parenti coi quali ogni anno si affannava a organizzare un raduno che noi scherzosamente chiamavamo la “Boldettiade”, perchè aveva un forte senso di appartenenza».

«Fede e famiglia – ha concluso Piepaolo – per lui non erano valori negoziabili. In fondo papà sei stato così: un uomo semplice, vero retto e giusto».

La “famiglia” dell’asilo di Giubiano ha espresso il proprio grazie con le parole della coordinatrice Francesca Vecchi: «Grazie per essere stato un fedele sostenitore dei piccoli, perché in cuori suo l’amore per loro è sempre stato grande; per averci accompagnato nel difficile cammino educativo supportando fatiche che, con la sua presenza, sono risultate più facili. Grazie per il suo sguardo penetrante ed intenso anche perché per alcuni di noi è stato un padre buono che offre solo abbracci. Ora che sei lassù, l’angelo più dolce del cielo, prega per tutti noi e guidaci con i tuoi occhi, accompagnaci con le tue braccia e sostienici col tuo amore. Grazie di cuore carissimo Boldetti».