Lago Maggiore osservato speciale. L’allarme lanciato da Legambiente

Un quadro critico per il grande bacino idrico della nostra provincia, secondo i dati raccolti dall’associazione ambientalista

La situazione delle acque del Lago Maggiore stenta a migliorare e presenta diverse criticità. Questo il quadro emerso dalla quarta tappa del tour 2017 della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente a tutela dei bacini lacustri, che ieri nello spazio Sub Strato ha presentato i risultati dei monitoraggi effettuati sulla sponda lombarda del Verbano. Se i dati relativi alla sponda piemontese, presentati martedì ad Arona, tracciano un quadro di 7 punti inquinati su 9 indagati, quella lombarda non se la passa meglio, con 5 punti inquinati su 7 analizzati.

I risultati delle analisi sono stati presentati nel dettaglio da Stefania Di Vito, responsabile scientifica di Goletta dei Laghi: sono risultati fortemente inquinati, confermando i dati degli anni scorsi, i campioni prelevati a Germignaga alla foce del canale adiacente il Lido Comunale, a Laveno Mombello presso la foce del Boesio, alla foce del Bardello e a Ispra alla foce del torrente Acqua Negra. Ad Angera, rispetto agli ultimi due anni, risulta inquinato anche il torrente presso l’Oasi Bruschera, mentre rientrano nei limiti di legge i prelievi effettuati a Laveno presso lo scarico Parabò all’altezza della spiaggia di Cerro e a Monvalle presso la foce del Monvallina.

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, ha dichiarato: «Dai dati raccolti emergono ancora gravi criticità su entrambe le sponde del Verbano. Sono fiumi e torrenti a portare la maggior parte dei reflui non sufficientemente depurati provenienti dagli scarichi civili. Goletta dei Laghi non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma restituisce un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni. Uno dei grandi obiettivi della campagna è stimolare il dialogo tra le amministrazioni e le autorità

di controllo in un’ottica di sistema: la sinergia per risolvere questi problemi è fondamentale e dopo anni di inerzia e ritardi notiamo con piacere una nuova consapevolezza». Proprio in questa direzione, alla presentazione dei monitoraggi è seguita un’ampia tavola rotonda promossa da Legambiente Varese, che ha riunito enti e istituzioni del territorio per parlare della qualità delle acque della provincia, confrontandosi sui programmi futuri per il risanamento delle criticità. Alla conferenza hanno partecipato il direttore e la responsabile dei monitoraggi ambientali di Arpa Lombardia, Michele Camisasca e Silvia Bellinzona, il delegato ambientale della Provincia di Varese, Valerio Mariani, la direttrice dell’ATO, Carla Arioli, il sindaco di Daverio, Franco Martino, il vicesindaco di Angera, Marco Brovelli, e gli assessori all’Ambiente di Varese, Travedona e Laveno, rispettivamente Dino De Simone, Giovanni Carnesecchi ed Enrico Rodari.