L’amore accetta l’altro senza sopraffarlo

Il commento di Adriana Morlacchi

L’altra sera Rai1 ha trasmesso la storia di Lucia Annibali e più di una persona, alla fine del film, si sarà domandata: “come ha potuto una ragazza così intelligente, tenace, con una famiglia alle spalle, accompagnarsi a un uomo così possessivo e diventare vittima di una storia di violenza tanto efferata?”. Sicuramente, come ha detto l’assessore Dimaggio, ci sono uomini che non accettano l’autodeterminazione della propria compagna e reagiscono con violenza.

Sono storie così a invocare una rivoluzione culturale e mai come quest’anno Varese si è mobilitata per condannare la violenza sulle donne. Le associazioni si sono messe insieme cercando di superare le appartenenze politiche, sono nati progetti artistici, convegni, è stato coinvolto il VareseCalcio. Adesso però servono i fatti e i primi non devono arrivare dalle istituzioni, non solo almeno. Devono essere le stesse donne, ogni giorno, a dire no alla violenza. E lo devono fare lontano dai riflettori,

nella quotidianità. Forse il primo no alla violenza arriva da quelle donne che tengono i piedi per terra, coltivando la propria autostima, le passioni, che hanno obiettivi concreti e che lavorano per realizzarli. Poi la società deve accettarle, e anche se si sono fatti tanti passi la strada è ancora lunga, come dimostra la cronaca giornaliera delle violenze sulle donne e dei femminicidi. Colpisce che tanto spesso, per non dire quasi sempre, la violenza di genere si svolga nella quotidianità delle case e degli affetti. EstroVersi, domani sera, alla Coopuf, porterà in scena il contrasto tra amore vero e amore malato, due facce all’apparenza speculari di uno stesso amore ideale, ma tanto diverse nella realtà: come può accadere di confonderle? Maltrattamenti prima e percosse poi non sono mai né normali né tollerabili neanche per un secondo. Non è amore quello che, con la presunzione di essere qualcosa di superiore al resto, alla fine, toglie tutto, la dignità della persona sempre, qualche volta anche la vita. L’amore – come qualsiasi tipo di rapporto tra le persone – per essere sano deve basarsi sulla accettazione delle diversità e sulla pluralità dei punti di vista, non può mai essere sopraffazione e negazione dell’identità dell’altro.