Le casse piangono, la ciclabile pure. «Facciamo quel che possiamo»

Il percorso attorno al lago alle prese coi danni dopo il nubifragio del 18 agosto. Villa Recalcati è a corto di fondi, così ai Comuni non resta che mettere cartelli di pericolo. E aspettare. Sul giornale in edicola oggi due pagine speciali

Sulla ciclabile del lago la bonifica è iniziata, ma servono fondi per custodire al meglio questo patrimonio della Provincia di Varese. È cominciato nei giorni scorsi il ripristino dell’itinerario che circonda l’intero perimetro del lago e che permette di godere un paesaggio suggestivo, aria pulita e di riscoprire elementi naturalistici, storici ed architettonici in sella a una bici, a piedi o di corsa.

A creare danni è stato il nubifragio del 18 agosto che ha abbattuto in poco tempo una sessantina di alberi lungo la pista che in buona parte dei suoi poco meno di 28 chilometri è di competenza provinciale, a parte il tratto che corre nel comune di Varese. Sono stati “risparmiati” diversi comuni come Comabbio e la Valle Olona. Tutto si è concentrato tra Azzate e Bardello, dove si è contata la maggior parte di piante precipitate o sradicate.

Problemi ingenti, ma limitati rispetto a quelli del passato, secondo quanto riportato dall’ente provinciale. Alcuni hanno invaso anche la sede della ciclabile, altri sono caduti nelle sue vicinanze. Uno degli alberi più grossi, piombato al suolo tra Azzate e Galliate Lombardo, ha letteralmente interrotto la ciclopedonale che risultava comunque percorribile oltrepassando l’ostacolo con una piccola deviazione a ferro di cavallo nel bosco.

Un altro, sempre ad Azzate, è rovinato verso terra, ma appoggiandosi in maniera tale da fare da ponte naturale e consentendo il passaggio al di sotto. Risultava più libero, seppur con diversi alberi di traverso, il percorso tra il supermercato Tigros in direzione Cassinetta – procedendo in senso orario – oltre il quale però era impossibile proseguire. Proibitivo o estremamente difficoltoso anche il passaggio tra Cazzago Brabbia e Bardello e tra Capolago e la Schiranna.

In alcuni casi sono stati gli stessi comuni sul cui territorio passa il percorso a segnalare, tramite cartelli affissi in loco, l’interruzione e il divieto d’accesso nei tratti più colpiti. Già dal giorno successivo alla tromba d’aria i tecnici della Provincia si sono messi all’opera per riuscire a ripristinare lo stato consueto dell’area, rimuovendo tronchi, ramaglie e foglie. In alcuni punti poi è stato necessario eliminare sabbia e terra trasportate da acqua e vento abbattutisi con violenza una settimana fa.

L’intenzione era quella di riuscire a concludere tutto entro questo fine settimana per rendere il percorso fruibile senza intoppi ulteriori e restituirlo a runner, podisti, camminatori della domenica, ciclisti e famiglie con bambini che amano l’itinerario per la maggior parte pianeggiante. Resta aperta la questione più ampia e sistematica legata agli sfalci dell’erba che cresce lungo il circuito.

«Sappiamo che la condizione del verde attorno alla pista – spiega , consigliere provinciale che si occupa delle ciclopedonali – non è ottimale». In questo momento «con i fondi a disposizione siamo riusciti a fare l’ultimo sfalcio a fine giugno. Ora, come ho avuto occasione di dire anche qualche giorno fa, stiamo cercando di reperire i fondi necessari per poter intervenire, ma ciò non è semplice per via della risaputa situazione economica dell’ente».

Fondi, ora esauriti, che nei mesi scorsi sono stati investiti nella sistemazione del tracciato di competenza di Villa Recalcati: dalla sostituzione di staccionate danneggiate ad asfaltature e rappezzi, dalla pulizia dei canaletti di scolo dell’acqua ai lavori di manutenzione su ponticelli e passerelle in legno, fino ai lavori di manutenzione legati alla tromba d’aria della scorsa estate.