Le liste civiche hanno affondato i partiti storici di Varese

La crisi della politica tradizionale è evidente in tutta Italia. Un fenomeno chiaro anche in città

La crisi della politica tradizionale a Varese è sempre più evidente. E lo era già da prima di vedere, circa dieci giorni fa, una piazza strapiena che accoglieva Alessandro Di Battista, tra i “leader” nazionali del Movimento 5 Stelle.

La crisi la si vive e la si respira tra i banchi di Palazzo Estense, dove dopo le ultime elezioni la geografia politica è stata modificata in maniera tangibile. E non soltanto perché, dopo oltre vent’anni di governi di centrodestra, il Pd è riuscito ad espugnare l’ex roccaforte leghista. E per capire bene cos’è mutato, dobbiamo proprio partire dallo smentire quest’ultima frase: il Pd non ha espugnato niente.

Ad aver vinto è stata innanzitutto l’antipolitica, quel varesino su due che non si è recato alle urne. Quindi, nella lotta per i voti rimanenti, hanno ottenuto la vittoria morale le due grandissime novità che sono scese nell’agone politico: le liste civiche collegate ai candidati sindaco dei due principali schieramenti. Solitamente, negli anni passati, le liste civiche erano solo un timido appoggio alle coalizioni. Oggi sono diventate protagonista della battaglia politica.

Davide Galimberti ha vinto proprio perché ha avuto un numero maggiore di liste civiche a sostenerlo. Paolo Orrigoni ha sfiorato la vittoria solo perché ha avuto una lista civica molto forte ad appoggiarlo, mentre è mancato il supporto dei partiti tradizionali. Purtroppo per il centrodestra, Lega e Forza Italia hanno avuto performance al di sotto delle aspettative. Al contrario il Pd ha retto. Ma non sarebbe riuscito a vincere senza l’appoggio delle civiche. Che sono le vere protagoniste anche del periodo post elettorale. Tra i banchi del consiglio comunale i soggetti più attivi sono proprio la Lista Orrigoni, Varese2.0, Lista Galimberti e Progetto Concittadino.

Se guardiamo la minoranza, sulla questione che sta scuotendo i cittadini e sta facendo montare la protesta, è stato proprio Paolo Orrigoni a presentare una mozione, quindi un atto concreto, per modificare le tariffe. Rinaldo Ballerio, sempre della Lista Orrigoni, ha proposto di “combattere” per ridurre il pedaggio della Pedemontana. Nella Lista Galimberti, Mauro Gregori, il consigliere-blogger, è un vulcano di proposte e non passa giorno che non lanci un’iniziativa. Vogliamo guardare anche a chi è rimasto fuori dal consiglio comunale? Mattia Colombo, candidato in Varese Civica del compianto Andrea Badoglio, è attento osservatore dei disagi dei cittadini. C’è chi potrebbe obiettare che si tratti solo di mediaticità. In realtà, siamo probabilmente solo alla prima fase di una rivoluzione della politica, che può avere proprio Varese come testa d’ariete. Un civismo reale e attivo che riavvicini i cittadini alla politica, dopo il torpore nella quale i partiti li hanno sprofondati