«Le scuole varesine penalizzate dalla Lega»

Il capogruppo di Progetto Concittadino Enzo Laforgia risponde agli attacchi di Emanuele Monti

Il futuro dell’ex stabile della Canziani diventa un caso politico.

Dopo che il consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Monti ha lanciato l’allarme, chiedendo certezze sul fatto che la struttura non diventi un centro per ospitare profughi, interviene il capogruppo della Lista civica Progetto Concittadino Enzo Laforgia.

Stigmatizzando le parole di Monti.

«Arriva ora un consigliere regionale del partito più vecchio della nostra Repubblica – scrive Laforgia – il quale, a proposito di lavori necessari per la messa in sicurezza di un edificio scolastico, la scuola “Canziani”, parla addirittura di una perfida manovra dell’attuale amministrazione, finalizzata a “chiudere l’Istituto per poi poterlo vendere” e, perché no, trasformarlo in “un centro di accoglienza per profughi”. Ora, è indubbio che la Lega Nord sia un ottimo imprenditore politico della paura e che, continuando ad alimentare le paure più diverse, pensi così di garantirsi una costante rendita elettorale. Tuttavia, mi sembra che le affermazioni di questo consigliere regionale siano leggermente sproporzionate. Anche per un partito come la Lega Nord».

E quindi critica i decenni delle precedenti amministrazioni di centrodestra.

«I cittadini, eventualmente, si chiedono cosa facevano per le scuole cittadine coloro i quali hanno governato Varese per ventitré anni, se gli edifici cui deleghiamo la custodia del nostro bene più prezioso, i nostri figli, siano ridotti in tale stato pietoso. Ma non sarebbe generoso liquidare così la questione. Sappiamo, anche noi, che la Lega Nord ha sempre avuto un occhio di riguardo per la scuola. Per la scuola «bosina». Gestita dalla family del senatore Umberto Bossi, abbondantemente alimentata con soldi pubblici (proprio quelli della capitale romana, del governo nazionale), che ha avuto tra i pedagogisti di punta personalità come l’ex sindaco della Lega Nord Aldo Fumagalli, che ha chiuso miseramente i battenti quando i rubinetti romani sono stati spenti, lasciando per strada (letteralmente) lavoratori, bambini e genitori».

Il capogruppo della lista di maggioranza sottolinea poi come l’operazione politica messa in atto dal centrodestra vorrebbe far sembrare che tutti i problemi di Varese siano iniziati con il governo della giunta Galimberti.

«C’era una volta una Città Giardino – scrive Laforgia – la gente vi viveva in armonia, pace e serenità. Le poche automobili che la attraversano rappresentavano, per i più, una curiosità. L’aria era salubre, la polenta e le salamelle abbondavano su ogni mensa e tutti si conoscevano e si riconoscevano. Benché fosse una cittadina tradizionalmente accogliente, gli unici stranieri che si fermavano per più di un giorno entro i suoi protetti confini erano svizzeri generosi.

Poi è arrivato il Signore del Male, una sorta di Sauron padano, che, nel breve volgere di dodici mesi ha allungato la sua ombra lunga e nefasta su quel piccolo paradiso. Davide Galimberti: questo è il nome che nessuno vorrebbe pronunciare ad alta voce. In meno di un anno ha chiuso scuole, ha disperso bambini gioiosi e felici in luoghi cupi e desolati, ha riempito la città di orchi, che visibilmente non provengono né dalle nostre terre né dalla vicina Svizzera. Il suo potere deve essere, evidentemente, straordinario… Questa è la favola che da un anno a questa parte le forze di opposizione cercano di raccontare a quei cittadini, che, dopo ventitré anni, non le hanno volute più al governo della città».