Le ville cittadine aprono le porte ai varesini. Per scoprire i misteri della Città Giardino

Nel mese di maggio, tra il 13 e il 21, partirà l’edizione zero del Festival dell’Ambiente e del Paesaggio

Verso la metà di maggio, probabilmente nella settimana tra il 13 e il 21, si terrà l’edizione zero del Festival dell’Ambiente e del Paesaggio. Un’occasione per tornare a camminare per le vie, riscoprendo bellezze che la vita frenetica di tutti i giorni fa scorrere via da un finestrino, ma soprattutto lo zenit di una nuova rinascita.

«Tutto sta procedendo per il meglio nell’organizzazione di questo importante evento – assicura il vicesindaco Daniele Zanzi, che insieme all’assessore alla cultura Roberto Cecchi, ha lanciato l’idea – L’interesse e la partecipazione che abbiamo riscontrato sono andati oltre le aspettative, al punto che abbiamo pensato di spostare il cuore del festival nel mese di settembre, quando proporremo qualcosa di più. Maggio sarà invece l’occasione per presentare quanto di bello abbiamo e dobbiamo imparare a valorizzare, una sorta di vetrina e di assaggio per quello che ci aspetta».

Questa decisione è stata presa alla luce dell’ampio numero di adesioni e proposte ricevute, e della grande disponibilità espressa da artisti e uomini di cultura della città. «Siamo di fronte a un successo di partecipazione – riflette Zanzi, che ha coinvolto i proprietari delle molte ville storiche di Varese edificate tra il Settecento e il primo Novecento – che si sposa assai bene con le nostre ambizioni, ovvero realizzare un importante festival ambientale, che riporti in auge la Città Giardino».

Varese deve tale titolo proprio alla presenza di queste splendide dimore, dei loro parchi e dei loro giardini. Si tratta di residenze molto note e aperte al pubblico, come la Villa Panza, custodita dal Fai e sede di un importante museo di arte contemporanea, ma anche di case ancora abitate dai legittimi proprietari, che si sono messi a piena disposizione per aprire le porte al pubblico. «Vogliamo che il festival abbia radici profonde, che sia qualcosa di permanente e destinato a crescere, a livello nazionale e anche internazionale – racconta il vicesindaco – Quella dedicata alle ville e ai giardini sarà solo la prima fase di una lunga serie di eventi in cui verrà coinvolta l’intera città, sia sotto il profilo culturale che economico».

Data la grande disponibilità e l’apertura manifestata dai proprietari delle ville varesine – si parla di 20 o 30 strutture d’interesse storico che potrebbero essere visitabili – e considerato il fatto che questo vuol essere prima di tutto un festival ecosostenibile, si è scelto di focalizzarsi su sette o otto residenze al massimo, per adesso. «Tutte le altre ville verranno coinvolte durante le fasi successive del progetto – assicura Zanzi – Abbiamo optato per questa via perché ci premeva rimanere fedeli all’idea della sostenibilità ambientale e della mobilità dolce. Stiamo quindi lavorando a un itinerario che sia fruibile anche a piedi e che sia una passeggiata tra ville vicine fra loro».

Con l’edizione zero di maggio Varese potrà finalmente ritrovare il tempo e lo spazio per guardarsi dentro e per ritornare all’essenza del suo essere la Città Giardino.