Lei decide di lasciarlo e lui la riempie di botte

Dramma senza fine - L’uomo ha sferrato calci e pugni alla consorte per strada. I passanti hanno chiamato il 112

– Botte e calci alla moglie: l’ennesimo marito violento arrestato dai carabinieri del nucleo operativo di Varese e dai carabinieri della stazione di Gavirate. In manette ci è finito un 56enne, gaviratese, violento e molto manesco.

Il fatto è avvenuto l’altro ieri a Gavirate. La vittima ha deciso di mettere fine a un matrimonio che da anni era diventato una prigione di brutalità. Ha trovato il coraggio di dire basta, decidendo di separarsi, di allontanare per sempre quell’uomo quel marito rabbioso e frustrato che i propri insuccessi li sfogava su di lei a suon di botte. Il cinquantaseienne non ha in alcun modo accettato la decisione della moglie (quasi ex), quella donna coraggiosa non poteva certo umiliarlo in quel modo.

Non poteva, non doveva in alcun modo prendere il controllo della situazione dicendo basta e così facendo riprendersi la propria vita. Una donna così, una “cosa” sua, andava spezzata perché una donna così mostrava ancora di più tutta la sua piccolezza. E come la si spezza questa moglie libera che ha trovato la forza nonostante lui abbia cercato di minarne autostima e sogni per anni di dire basta? La spezza a suon di botte. La si spezza travolgendola con insulti, pugni e calci. La si spazza via con l’ira cieca. Una donna così la si affronta per strada, vicino alla casa dove vive, che tutti vedano, perché a un uomo così non importa nulla degli altri. Forse pensa sempre di poterla fare franca, di contare sul silenzio e sulla remissività scaturiti dalla paura della compagna. L’uomo credeva probabilmente che lei ancora una volta sarebbe stata zitta. Che eventualmente davanti ai carabinieri non l’avrebbe denunciato. Le cose sono andate diversamente.

L’aggressione è avvenuta davanti al alcuni passanti. Una scena allucinante: la donna china sull’asfalto con il marito che la colpiva con pugni e calci. I testimoni hanno agito d’istinto chiamando immediatamente il 112. I militari sono arrivati un una manciata di minuti cogliendo il cinquantaseienne in flagranza di reato. L’uomo è stato bloccato. Ancora forse il violento credeva di potersela cavare. Credeva di poter contare sul silenzio della moglie. Non è andata così. La donna, poi sottoposta a cure ospedaliere, ai militari ha raccontato tutto. Ha raccontato di anni di percosse, anni di vita con il marito violento per il quale ogni cosa era buona per mollarle un ceffone. Prima era stata la gelosia, adesso era la sua decisione di tagliare con lui. La donna ha raccontato e, fortissima, ha consegnato agli inquirenti numerosi referti medici che testimoniavano i pestaggi che negli anni l’aveva costretta spesso a rivolgersi al pronto soccorso. Il cinquantaseienne a quel punto non ha più avuto scampo. Non delle “semplici” lesioni, ma anni di botte comprovate dai referti che hanno fatto scattare l’arresto con la più pesante accusa di maltrattamenti, reato che indica abusi e violenze in abito familiare reiterate nel tempo. L’uomo è stato portato in carcere.