«L’ho messo in fuga con le forbici»

Dopo la tentata rapina di giovedì, parla la commessa di Happy Clothes: «Sembrava un normale cliente». In negozio, però, l’uomo ha estratto il coltello. «Ho agito d’istinto e si è spaventato, ma ho rischiato»

Varese vanta delle negozianti davvero coraggiose, che non si fanno spaventare da niente. Un malvivente, giovedì pomeriggio, ha tentato di rapinare due negozi. Ha scelto quelli che all’interno avevano una commessa donna, e sola. Ma ha sbagliato i suoi calcoli perché è stato messo in fuga tutte e due le volte.
La negoziante di Happy Clothes di via Volta lo ha fermato con una forbice. Quella dell’ottica Avanzi di via Morosini ha preso in mano la cornetta del telefono e ha chiamato il 112. Il rapinatore, un trentacinquenne italiano, probabilmente spiazzato dalla ferma reazione delle due donne, è scappato a mani vuote e poco dopo è stato arrestato. Seguono i racconti delle negozianti. I nomi non ci sono per tutelare le due donne, che temono che il rapinatore tra qualche tempo venga scarcerato e possa tornare a minacciarle.

«Mancavano venti minuti alle tre del pomeriggio: era una bella giornata di sole, con tanta gente in giro – ricostruisce la negoziante di Happy Clothes – Mentre sistemavo la vetrina del negozio, un ragazzone ha guardato dentro due o tre volte. Poi è entrato e io sono andata vicino alla cassa».
«Si trattava di un tipo “corposo”, vestito in modo molto tranquillo, con dei normalissimi jeans. Davanti alla cassa ha aperto il giubbotto e io ho pensato volesse estrarre il portafoglio per chiedermi di cambiare delle banconote,

che è una cosa che capita spesso. Invece mi ha fatto vedere il manico del coltello e mi ha detto “se mi dai i soldi non ti faccio male”». Minaccia a cui la negoziante, con sangue freddo, ha risposto: «Io i soldi non te li do e il cassetto non lo apro». Il malvivente, a quel punto, per essere più convincente, ha estratto di più il coltello. «Ma io ho preso in mano la forbice, e lui è scappato» racconta la signora, che continua: «Il mio è stato un gesto istintivo. Non so come ho fatto a non spaventarmi, forse in quei momenti si ha una reazione non razionale. La forbice l’avevo qui, vicino alla cassa. Mi è venuto naturale afferrarla. Probabilmente quell’uomo credeva di trovare una persona impaurita che gli dava i soldi ed è rimasto spiazzato».
Quando il malvivente si è allontanato, la negoziante è rimasta ferma immobile per qualche secondo. «Vuoi per l’orario in cui era avvenuto il fatto, vuoi perché era giovedì grasso, l’accaduto assumeva i contorni di un pessimo scherzo di Carnevale – racconta – Tanto è vero che ho detto ai carabinieri che l’arma secondo me non era vera. Poi, quando lo hanno catturato, mi hanno fatto vedere cosa aveva usato per minacciarmi. Era un coltellaccio lungo due spanne e ho pensato che con la mia forbice non avrei potuto fare granché».

Fallito il colpo, il rapinatore (o aspirante tale) non si è dato per vinto e, intorno alle 15, ha deciso di riprovare. Questa volta all’ottica Avanzi di via Morosini.
«Questo ragazzo è entrato e mi ha detto di essere armato e di volere i soldi. Ma io ho risposto con un rifiuto fermo. Ho alzato la cornetta del telefono e ho composto il 112. Nel frattempo l’uomo se la dava a gambe – racconta la commessa dell’ottica, che continua – Quanto accaduto mi ha molto sorpreso. Non mi era mai successa una cosa del genere e mai mi sarei aspettata che potesse accadere in un pomeriggio di sole, con tanta gente in giro. Tutto è andato bene, ma speriamo non si ripeta più».