«Limitare il numero dei profughi»

A Palazzo Estense a Varese è stato fatto il punto sugli arrivi dei richiedenti asilo. Lega all’attacco

Ieri sera si è riunita la Commissione servizi sociali per approfondire i temi legati alla presenza di richiedenti asilo a Varese. Arca, Caritas, Ballafon e Colce hanno relazionato riguardo alle proprie attività. È emerso che a Varese ci sono tre centri di accoglienza che si trovano in via Pola, al Vela, più uno specifico per le donne. Nel comune, inoltre, ci sono 25 case, in cui alloggiano 160 richiedenti asilo, secondo il modello di «accoglienza diffusa».

Marco Pinti, consigliere comunale della Lega Nord, ha chiesto che alla Commissione sia data la possibilità di fare dei sopralluoghi in questi appartamenti: «un no della Prefettura sarebbe un diniego alla trasparenza – afferma Pinti – Mi restano delle perplessità sull’accoglienza diffusa, ma sono perplessità aperte. Se effettivamente i richiedenti asilo sono seguiti e il fenomeno è governato bene, allora sarà una buona notizia per tutti. Spero che la Prefettura tenga in considerazione la richiesta di trasparenza che stiamo avanzando. Se poi non sarà possibile divulgare l’ubicazione degli appartamenti non lo faremo, così come firmeremo tutti i protocolli necessari».

«Ho detto chiaramente che non avrei detto dove questi appartamenti sono ubicati – afferma Roberto Molinari, assessore ai servizi sociali – Per quanto riguarda la possibilità di effettuarvi dei sopralluoghi, dipende dalla disponibilità che darà la Prefettura».

A parte il nodo dei sopralluoghi, che resta ancora da sciogliere, la Commissione si è svolta nella più completa collaborazione.

«Il clima costruttivo è stato favorito dal fatto che gli operatori sono gente seria, pragmatica, che ha potuto illustrare una situazione reale e concreta senza fare ideologia, ponendo esperienze e soluzioni al fenomeno – dice Molinari – Sono state due ore di assoluto coinvolgimento. Non ci sono state barricate, interventi ideologici e sparate. Questo clima di collaborazione mostra che anche gli argomenti più difficili, se affrontati in maniera pragmatica, possono coinvolgere».

«Il dato positivo è che si è deciso di calendarizzare questa Commissione con regolarità – continua Pinti – È stato detto espressamente che a Varese l’arrivo dei richiedenti asilo vuole essere mantenuto su numeri piccoli. Vediamo quanto questo verrà rispettato nei fatti, ma è una dichiarazione di intenti che trova una sponda anche da noi». «Mi ha fatto piacere che tutti abbiano partecipato e che si sia creato questo canale di dialogo, ma nessuno ha accolto le mie domande sui questuanti africani: nessuno ha alzato la mano per dire “sono miei” – afferma il consigliere – Eppure compaiono in città molto presto al mattino, segno che non vengono da molto lontano». Fino alla stoccata finale: «a Capodanno, la Prefettura ha stanziato un bando di 20 milioni di euro per 2 mila rifugiati, tra già presenti sul territorio e nuovi arrivati. Con 3 milioni di quei 20 potrebbero essere sistemate le case popolari di Varese: la priorità deve andare lì».