L’opposizione va all’attacco. Ma il trasloco è cosa fatta

Bocciata la mozione di Longhini (Forza Italia)

Nel Consiglio comunale di lunedì sera il discusso trasferimento della scuola “Addolorata” di via Luini, che da settembre si sposterà nell’edificio di proprietà comunale della vicina “Mazzini” di via Como, è stato al centro di una lunga, e in alcuni momenti aspra, discussione.

All’ordine del giorno vi era infatti una mozione presentata dal consigliere di Forza Italia Simone Longhini sul tema. Il documento, votato per punti, è stato bocciato dall’assemblea, nonostante alcune defezioni e nervosismo tra le fila della maggioranza. Assente per impegni istituzionali il sindaco Galimberti, un fatto che è stato al centro di uno degli interventi più duri della serata, con Marco Pinti della Lega all’attacco: «Un’assenza che trovo significativa, questo trasferimento è una misura impopolare che viene così fatta ricadere sugli assessori e non su chi guida l’amministrazione».

Sulla richiesta di dati sulle iscrizioni, l’assessore ai Servizi Educativi Rossella Dimaggio ha ribadito la continuità dell’offerta formativa e dei servizi parascolastici precedenti anche nella nuova sede, dove oggi risultano iscritti 95 alunni rispetto ai 114 che quest’anno hanno frequentato l’Addolorata.

Riguardo invece alla mensa per i poveri gestita dalle suore della Riparazione l’assessore ai Servizi Sociali, Roberto Molinari, ha garantito che il Comune vi contribuirà con 10mila euro quest’anno e 20mila nel 2018.

Simone Longhini si è definito deluso dalla discussione: «l’Addolorata era un tema da affrontare nel merito all’interno del Consiglio. Se da un lato ho riscontrato l’apertura dell’assessore Molinari, dall’altra c’è stata una chiusura aprioristica dell’assessore Dimaggio. Dopo l’esempio del Sacro Monte, l’assicurazione fatta dalla giunta che i lavori alla “Mazzini” saranno completati entro settembre sarebbe dovuta passare anche da un voto favorevole della maggioranza ma così non è stato».

Secco il giudizio di Luca Conte, capogruppo del PD in consiglio comunale, che a fronte di un trasferimento già deciso e di fondi già stanziati, ha definito la discussione «superflua e pretestuosa». Secondo Luca Paris, segretario cittadino PD, «è fallito l’attacco dell’opposizione che ha cercato in tutti i modi un voto a lei favorevole per farne un caso politico, facendo leva anche sull’assenza del sindaco, che nulla c’entra con quanto affermato dai banchi di minoranza».

Sulla vicenda la maggioranza ha dunque retto, anche se su alcuni punti della mozione sono arrivati i voti favorevoli, in contrasto con la dichiarazione di voto ufficiale del gruppo PD, dei consiglieri più critici verso l’amministrazione, i Dem Infortuna, Mirabelli e Oprandi e Iannini della Lista Galimberti.

E l’assemblea della sezione varesina del partito, che lunedì interrogherà gli iscritti sulla permanenza delle condizioni per sostenere la giunta, servirà a capire quanto il dissenso sia realmente radicato nella base del principale partito di maggioranza, che solo un anno fa ha conquistato Palazzo Estense.