«Luca Galli va espulso dalla Lega». Durissima reazione di Bianchi

Il segretario del Carroccio proporrà il provvedimento al direttivo

«Luca Galli va espulso dalla Lega Nord». Dopo il terremoto sollevato dal secondo troncone dell’inchiesta Molina Gate, che vede Luca Galli, presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, indagato con Gianpaolo Ermolli, ex vicesindaco di Varese, e altre sette persone (imprenditori varesini e milanesi) con le accuse a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, riciclaggio e abuso in intermediazione finanziaria, arrivano le prime reazioni politiche. Ed è il Carroccio a muoversi in questo senso. Il segretario provinciale della Lega Nord,

Matteo Bianchi, attacca infatti Luca Galli e la sua ambigua posizione: «Nella prossima riunione del direttivo provinciale proporrò l’espulsione dal movimento del Som di Castellanza». Bianchi è duro e non lascia spazio ad interpretazioni, facendo presente un distacco politico e umano tra il consulente finanziario ed il partito, il quale perdura dalla campagna elettorale di Varese città. Ma non è tanto l’avviso di garanzia ricevuto ad aver sollevato un problema politico: Galli era stato suggerito anni fa dalla Lega Nord come uomo competente in Fondazione Comunitaria, ma nella sua recente riconferma il Carroccio ha invece giocato un ruolo marginale (a causa del cambio dei vertici della Provincia di Varese ora guidata da Pd, la quale ha nominato ben tre componenti che hanno poi rieletto Galli a presidente della Fondazione) ed il partito lo considera da tempo un battitore libero. Per la cronaca, Galli fu espulso dalla Lega nel 2004, ma venne reintegrato nel 2008. Bianchi, a questo punto, senza mezze misure rimarca la totale distanza del partito da Galli già emersa nei mesi scorsi promuovendone l’immediata espulsione.