Masnago si rinnova e diventa tela

«The boats» è stato realizzato dall’artista spagnolo di fama internazionale David de la Mano

Masnago diventa la tela di un artista conosciuto a livello internazionale.

Il muro di via Monguelfo 6 è stato infatti scelto dall’artista spagnolo per realizzare il murales «The boats». Ciò è stato possibile grazie alla famiglia Visintini che ha messo a disposizione il muro di cinta della villa dove ha sede Concrete (gruppo di professionisti che si occupano di acustica, architettura e ambiente) per il progetto di rigenerazione urbana Urban Canvas di .

David de la Mano, nato nel 1975, è un artista di spicco nel movimento Urban Art. Ha studiato all’università di Salamanca e si è specializzato in Arte Pubblica a Valencia. L’artista ha cominciato la sua carriera all’inizio degli anni ‘90 creando progetti di Land Art, installazioni e sculture nello spazio pubblico. Dal 2008 la sua attenzione si è concentrata sui murales. De la Mano ha partecipato a numerosi eventi internazionali, tra i quali Empty Walls Festival di Cardiff e Memorie Urbane di Gaeta. I suoi dipinti sono stati realizzati in parecchi Stati, dalla Polonia all’Uruguay.

Il dipinto di via Monguelfo mostra sagome umane e animali a bordo di alcune barche, dirette verso un orizzonte misterioso. I tratti sono minimalisti. I colori usati sono il bianco, il nero e il rosso, quest’ultimo presente in un unico particolare. A prima vista il disegno è un po’ tetro, richiama il viaggio di Caronte sull’Ade e ha qualcosa di dantesco, ma soffermandosi ad ammirarlo si viene rapiti dalla fantasia dell’artista e dagli innumerevoli dettagli, nonché dal piacevole compenetrarsi del bianco e del nero. I soggetti hanno un richiamo mitologico e qualcosa di ancestrale. Sembra di essere nella grotta di Platone e, nello stesso tempo, in una piramide egizia, a due passi dalla tomba del faraone.

L’artista, con questa opera, avrebbe dato forma a una metafora esistenziale, al procedere quotidiano di ogni persona in mezzo a difficoltà ed incertezze, all’ineluttabilità del destino. Ma ognuno può vedere nel disegno quello che ritiene, certo è che si esce dalla contemplazione con un senso di instabilità e di incertezza.

«Ad agosto ci siamo allontanati da Varese per lasciare carta bianca all’artista – spiega – Quando siamo tornati abbiamo trovato l’opera completata. È stata una sorpresa».

«The boats» si trova a pochi passi dall’ingresso del parco Mantegazza, come un biglietto da visita del museo del Castello. Sicuramente merita una vista a piedi, passando velocemente con la macchina non si riesce ad apprezzarlo e a coglierne l’essenza.

La realizzazione en plein air ha suscitato parecchio interesse da parte dei passanti che sono rimasti incantati dalla tecnica dell’artista e dalla velocità con cui l’opera ha preso forma. Qualcuno ha detto di trovare il soggetto un po’ cupo, ma prevale l’entusiasmo.