– Non avevamo nemmeno girato l’angolo per entrare in Galleria Manzoni, che già si sentivano le grida dei ragazzi. Entriamo dentro Varese Dischi – l’emozione, dobbiamo ammetterlo, ha iniziato a salire lungo la colonna vertebrale, come un brivido che ti sconvolge l’intero sistema nervoso. è lì, al suo posto. Dietro al bancone, a parlare con i ragazzi, tra i cd e i dischi. A noi sembra di leggere nei suoi occhi tutta l’emozione che può esserci nel sentirsi rinato: la luce dopo l’oblio più scuro e profondo. «No, non mi sento poi tanto emozionato – dice lui – Piuttosto mi sento felice».
Felici sicuramente lo sono le persone che troviamo lì, da lui, nella sua nuova casa. Il locale è più piccolo, chiaramente, dalla vetrata enorme entra la luce che si riflette sui dischi stipati negli scaffali azzurri. L’atmosfera è confidenziale, ci si sente quasi come in una dependance di casa propria. Lo sguardo ci cade, nonostante la confusione della gente che era lì ieri, su un vecchio album di, dalla copertina giallo brillante sulla quale c’è stampata l’Africa:
“Yes I Know My Way”, dice il titolo – sarà un caso, ad un giorno dal suo compleanno? Un augurio?
Perché la via di Mauro e della sua Varese Dischi ce la possiamo immaginare. La stessa via che ha preso la prima persona che è entrata lì oggi: quella della musica. «Il primo disco che ho venduto, qui, è stato uno dei miei preferiti: il primo album di . Roba di 25 anni fa, penso. Lo ha preso una donna mora che ad occhio avrà avuto attorno ai 25 anni», rivela Mauro.
Il battesimo del negozio di Galleria Manzoni è stato all’insegna del rap. Mentre eravamo lì, in sottofondo, dalle casse usciva la voce di : impegnato a firmare le copie del suo nuovo album (uscito oggi) “Jack Uccide”. I suoi autografi li fa tutti su una copia del nostro giornale: «Sto leggendo l’intervista che mi avete fatto. Siete dei grandi».
Il tempo è poco, i fans molti di più. Il rito è scartare il disco, con il pennarello già in mano, firmarlo (ogni tanto la firma cade pure su un cappellino), scambiare due fugaci parole con loro e poi la foto di rito.
«Una ragazza, per non perdersi l’appuntamento con lui – racconta Mauro – visto lo sciopero dei treni, è qui dalle otto di questa mattina». A far visita a Jack c’è anche un collega di Varese, il rapper : «Jack è un vecchio amico, e un grande artista: come lui sono pochi in Italia. Mi spiace per lui che la musica non venda più tanto… »
«Vedere questo nuovo negozio di dischi, a Varese, dopo che ne siamo rimasti orfani fa sicuramente bene all’anima e al cuore. Anche se è più piccolo rispetto alla vecchia Casa Del Disco: i dischi li compriamo noi che non abbiamo l’mp3 in macchina e gli appassionati di musica», ride lui mentre stringe un cd in mano. Quello che sappiamo noi è che il sorriso di Mauro è tornato, per non andarsene via più.