Monti e il futuro della Canziani: «Qual è lo scopo di Galimberti?»

Il consigliere regionale della Lega: «Per legge niente centro d’accoglienza qui, dunque il sindaco cosa vuole fare?»

Pomeriggio movimentato quello di ieri davanti alla scuola Canziani: , presidentessa della “Mia Canziani” e altre due mamme dell’associazione genitori legata alla scuola del Bellotti hanno accolto l’arrivo di e di un drappello di Giovani Padani fra cui , segretario provinciale, e , capofila cittadino. Motivo dell’incontro: scongiurare la trasformazione della primaria ufficialmente dichiarata inagibile i primi di luglio in un centro d’accoglienza.

«Vogliamo capire le motivazioni reali che stanno dietro la chiusura di questa scuola» ha spiegato il consigliere regionale della Lega Nord, che è anche il coordinatore federale per la scuola e l’istruzione. «Sono perplesso su tanti fronti. Innanzitutto la modalità della comunicazione: perché se le famiglie dell’Addolorata erano state avvertite tramite raccomandata, nel caso della Canziani era giunta solo una telefonata alla rappresentante dei genitori, seguita da un’assemblea in Municipio dove si era parlato di un milione e mezzo di euro per mettere in sicurezza l’edificio adducendo motivazioni sismiche; e visto che a Varese non c’è neanche una scuola che rispetta la normativa antisismica, mi pare un po’ una scusa».

Monti è stato chiamato a fare un sopralluogo in via Marzorati dagli abitanti del quartiere che gli hanno scritto numerosi messaggi. «Le famiglie sono preoccupate del futuro di questo luogo, una zona residenziale densamente popolata. Ci chiediamo quale sia lo scopo vero dell’amministrazione: del resto il sindaco Galimberti non è la prima volta che dice una cosa e poi ne fa un’altra, e se anche ha assicurato che non ci sarà mai un centro di accoglienza alla Canziani, la paura nel quartiere aleggia».

I centri di accoglienza per la legge possono in deroga seguire regole diverse dagli edifici canonici a livello urbanistico: da questo il timore del consigliere Monti. «Non è un segreto che le cooperative sociali vogliano venire a Varese, città amministrata dalla sinistra e che ha dimostrato di voler far cassa in tutti i modi. Il Comune potrebbe provare a vendere l’edificio per qualche tempo, ma è difficile che la cosa si concretizzi. Noi oggi siamo qui a presidiare, a chiedere lumi sul milione e mezzo di euro e a chiedere al Comune di rendersi disponibile a rivedere le sue posizioni con una variazione di bilancio e, facendo appello alle altre istituzioni – Regione, Provincia, Governo – ad usufruire dei bandi di gara a livello di efficientamento energetico e strutturale per i plessi scolastici per ottenere risorse che, congiuntamente alle casse comunali, possano riaprire la scuola».

Istanze che verranno portate dalla Lega in consiglio comunale. «Faremo un’interrogazione per la questione costi e ci riserveremo di portare l’indagine alla corte dei conti e di fare un esposto alla procura con denuncia di danno erariale. E se arriverà mai un centro d’accoglienza faremo una cordata: l’integrazione non si fa così».