«Nel cuore ho Capri e… Cicerone»

Nino Caianiello. Politico ma anche calciatore ed eterno innamorato: il “Mullah” come non l’avete mai letto

Nino Caianiello è un politico di razza, uno storico esponente di Forza Italia

e il presidente onorario dell’Associazione Agorà. Mente finissima, è stato

uno dei protagonisti della politica degli ultimi decenni in provincia di Varese.

Noi gli abbiamo fatto

le nostre ormai solite

20 domande, quelle giuste.


Non di mio. I giornalisti mi chiamano Mullah, il Capo, lo Zio…


Sono nato il 2 gennaio 1958

Ho iniziato a lavorare a 19 anni e mezzo come impiegato dello stato, poi sono stato amministratore pubblico e oggi lavoro come consulente per diverse aziende private. Ho anche una lunga carriera nella politica…


Sempre, eternamente.


Il Napoli. Da ragazzino tenevo anche all’Inter di Herrera


Paccheri al ragù napoletano


Da giovane calcio, adesso nuoto, faccio ginnastica e lunghe passeggiate


Di centro

Mare


Di solito manca tutto, ma direi che una birretta c’è sempre


In compagnia vino rosso, in solitudine acqua o la famosa birretta


Portafoglio e cellulare

Al mare, magari a Capri. La immagino in compagnia e in tranquillità, così da staccare la spina…ma è ideale, appunto, perché non ci riesco mai.


Napoli, perché è la mia città di origine e Gallarate perché l’ho condivisa e mi ha permesso di crescere in un ambiente che mi ha fortificato, nel corso dei miei anni (tanti) lombardi


Ne ho tanti. In particolare spero sempre di poter migliorare la condizione sociale del Paese


A calcio, a 13 anni


Davy Crockett e Cicerone


La Divina Commedia, perché chi la legge comprende che il vero inferno è nella vita, non nei libri


Malafemmena di Totò e L’Ultimo dei Mohicani


Può sembrare banale, ma mi auguro che questo paese riesca a far crescere i giovani e trovi opportunità di lavoro. Sono convinto che il paese crescerebbe grazie all’occupazione giovanile.