Nel mirino dei ladri di bici. C’è anche il capo dei vigili

Il fenomeno - Lo sfogo di un cittadino, Mattia Marchiorato: «Due furti in pochi mesi, nonostante il catenaccio». Beffato due volte a Gallarate il comandante della polizia locale Bezzon

Alzi la mano chi, tra gli amanti della due ruote, non ha mai subìto il furto della bicicletta. Non certo per propria disattenzione: ben assicurata a un palo con una catena dal diametro impressionante, talvolta la bici sparisce nel nulla, oppure viene fatta a pezzi tanto, quando si torna a prenderla, si ritrova solo lo scheletro.

Succede spessissimo in città e in provincia.

, residente a Milano ma con ufficio nel Città Giardino, si è ritrovato per la seconda volta in pochi mesi senza bicicletta.

«Sono una persona attenta all’ambiente e, proprio, per questo promuovo la mobilità sostenibile. Arrivo a Varese in treno e in stazione Nord lascio la mia bicicletta parcheggiata negli appositi spazi, legata con un catenaccio di ultima generazione – racconta – Uso la bici per spostarmi in città».

Qualche mattina fa, la bicicletta di Marchiorato era sparita. «Si trattava di una bici da corsa che io usavo come city bike che ha un valore di circa 300/400 euro. Nera opaca, con le ruote bianche e con una pedivella bianca e l’altra argento».

Nelle ultime due settimane ci sono stati altri quattro furti di biciclette: uno in via Como, un altro in stazione Nord, uno in piazza XX Settembre e uno in via Speri della Chiesa.

«Fotografatela»

Ma il capoluogo di provincia non è l’unico a essere preso di mira dai ladri di biciclette. «Sono anch’io una vittima – spiega il comandante della Polizia Locale di Varese, – Alla stazione di Gallarate mi hanno rubato ben due biciclette. Ora, ho deciso di ripiegare sulle cosiddette bici da stazione: biciclette di scarso valore. Un consiglio che mi sento di dare a tutti coloro che usano regolarmente la bicicletta è quello di fotografarla: non avendo un numero di telaio, in caso di furto e di successivo ritrovamento è più semplice dimostrare che quella rinvenuta è proprio la nostra bici».

I varesini ritengono ancora sostanzialmente inutile la denuncia alle forze dell’ordine.

«Non sono in molti a sporgere denuncia – spiega Bezzon – Il problema è che la bicicletta non è tracciabile, non ha una targa o un numero di telaio, come avviene ad esempio con le due ruote a motore».

Le bici rubate finiscono poi sul mercato nero. C’è chi le mette in vendita su portali di e-commerce, chi le rivende nei mercatini dell’usato.

Mercatini sotto la Madonnina

«A Porta ticinese a Milano c’è un mercatino che vende bici usate, molte delle quali è risaputo che sono rubate – continua il comandante Bezzon – La stessa cosa vale per l’ex mercatino delle pulci a porta Genova». Le biciclette più pregiate, spesso, finiscono all’estero. «Ho fatto una ricerca a tappeto sui principali siti web che vendono merce usata – prosegue Mattia – Della mia bicicletta nessuna traccia». Bezzon si appella al senso civico dei cittadini.

«La stazione di Gallarate, quella di Varese, piazza XX Settembre, via Como sono tutti luoghi che hanno una popolazione che li vive. Penso alla gente di passaggio, ai tassisti, agli autisti dei pullman. È mai possibile che nessuno si accorga che qualcuno sta cercando di rompere con un tronchese una catena per rubare una bicicletta?».n