Niente Juve. Protesta dei detenuti

Per un guasto, i carcerati non hanno potuto assistere alla partita di calcio. E hanno fatto sentire la loro voce

Guasto al sistema televisivo del carcere dei Miogni: salta Juve-Monaco. Protesta dei detenuti. Ieri mattina le bacheche dei profili Facebook di numerosi residenti nelle vicinanze della casa circondariale di Varese facevano da cornice ad una sola grande domanda: «ma cosa è successo in carcere? Per tutta sera si sono sentiti colpi e fischi provenire dall’interno dell’edificio». Nessuna evasione, nessuna violenta rivolta. Ma la protesta dei detenuti che hanno ritenuto violato un loro diritto. A causa di un guasto,

infatti, da due settimane le Tv interne al carcere intercettano esclusivamente due canali: Rai1 e Rai2. E fine delle trasmissioni. Sfortunatamente la partita valida per qualificazione alle finali di Champions League veniva trasmessa su altro canale. A quel punto i detenuti hanno inscenato una protesta sbattendo le gavette sulle sbarre delle celle e fischiando in segno di forte disapprovazione. Pare che qualcuno minacci anche di presentare denuncia parlando di un diritto violato. La protesta per la mancata visione della semifinale di Champions (vinta 2-1 dalla Juve ndr) riaccendo in realtà i riflettori sulle problematiche strutturali che da anni attanagliano i Miogni. Il guasto al sistema televisivo è infatti soltanto l’ultimo dei problemi segnalati. A dicembre, in occasione della visita pastorale ai detenuti, erano apparse evidenti situazioni di degrado quali il non funzionamento di parte dell’impianto di illuminazione interno al carcere. Oppure l’inagibilità della cappella interna alla struttura danneggiata da pesanti infiltrazioni. Tanto che i detenuti, di ogni religione, avevano lavorato nell’occasione per rendere lo spazio dove è stata celebrata la messa il più accogliente possibile in vista del Natale. Da oltre 15 anni si parla di una soluzione per i Miogni. Superato il problema del sovraffollamento (presente sino a qualche anno fa) restano le pesanti carenze strutturali. A turno dal carcere sono passati politici locali, regionali, nazionali, ministri e sottosegretario. S’era parlato di realizzare una struttura ex novo esterna al centro cittadino (davanti ai Miogni ci sono scuole e abitazioni). Poi di mettere mano alla struttura esistente in modo efficace “inglobando” nell’area carceraria anche la palazzina che attualmente ospita la sede della polizia locale che sarebbe stata trasferita altrove. Di fatto la situazione è rimasta immutata. E i fondi per intervenire sono rimasti nel limbo (qui chiaramente il livello è ministeriale non locale). Fondi che, a quanto pare, non bastano nemmeno per riparare il guasto che l’altro ieri sera ha portato alla protesta dei detenuti per la partita negata.n