«Noi il centro: faremo la differenza»

A tu per tu - Stefano Malerba, candidato per la Lega Civica, intervistato dal direttore di Rete 55 Matteo Inzaghi

Alle elezioni del 5 Giugno manca una settimana. Stefano Malerba, in prima linea da dicembre, è sicuramente stanco. Ma fisico, tempra e grinta sono quelle del rugbista. E la fatica è compensata dall’energia, dalla voglia di fare, dall’entusiasmo raccolto in questi mesi. Mesi in cui la politica varesina, assuefatta a un ventennio sostanzialmente uniforme, è stata improvvisamente svegliata da una novità, chiamata Lega Civica, che proprio in Malerba ha trovato il candidato su cui puntare.


Varese ha bisogno di novità. Non per sfizio, ma per necessità. Ha bisogno di risollevarsi, rilanciare la propria economia, il lavoro, le prospettive dei giovani. Finché la Lega Civica non è comparsa sulla scena, con la sua carica innovativa, ricca di idee e contenuti, lo schema sembrava identico a quello visto negli ultimi 23 anni. Per questo siamo stati subito notati. E poi, col tempo, apprezzati e seguiti.


E allora? Primo, le ricordo che, facendo la tara degli abusi e delle illegalità, la tanto massacrata Prima Repubblica è quella che ha fatto crescere Varese nei suoi anni più decisivi. Secondo, a contare sono i nomi che gli elettori troveranno sulla scheda, dove la Lega Civica sfoggia 30 volti nuovi, pieni di entusiasmo e voglia di fare, e due consiglieri comunali uscenti: mi pare una buona media. E poi, vogliamo parlare degli altri? Vada a guardare gli schieramenti di centrodestra e di centrosinistra. E vedrà che, di esponenti da Prima Repubblica, ne troverà parecchi.

Noi siamo il Centro. Un centro radicale.


No, andremo dove le nostre idee, i nostri programmi e nostri contenuti verranno accolti, discussi, presi in considerazione. Guardi che il nostro concetto di Centro è molto diverso da quello di chi guarda chi vince e poi balza sul carro. Noi siamo in campo e corriamo per conquistare consenso. Se ci riusciamo, bene. Sennò, tutti a casa. I dati da lei ricordati dicono che le nostre idee trovano riscontro nella gente di questa città. Forti di quel riscontro, faremo la differenza.


A casa non staremo senz’altro. Decideremo chi sostenere secondo la logica che le ho appena illustrato.


No. Gli accordi non c’entrano. La Lega Civica andrà a votare lo stesso, portando le proprie idee all’uno e all’altro. E sostenendo chi, tra loro, vorrà accoglierle e ne garantirà la traduzione in termini amministrativi.


Presumo che Bianchi parli a titolo personale, visto che nel Carroccio altri esponenti la pensano diversamente. Ma può darsi che lui non lo sappia, perché ho l’impressione che, ultimamente, Bianchi parli più coi leader azzurri che coi suoi. E comunque, ormai ci siamo. Tra qualche giorno alle chiacchiere e alle dichiarazioni bisognerà sostituire i voti.


Senta, la politica è fatta di persone. E le persone che hanno governato Varese negli ultimi vent’anni si sono rivelate, a nostro avviso, inadeguate. D’altra parte, se la città è conciata così, un motivo ci sarà. E noi, per essere chiari, non abbiamo fatto sconti nemmeno al centrosinistra, al quale rimproveriamo un ventennio da comparsa e un “sinistrismo padano” che ha fatto da sponda, anziché da pungolo, alla maggioranza. Dopodiché, torno a rivolgermi a Matteo Salvini: c’è per caso un’altra Lega Nord più autorevole e più concreta? Se sì, bene, ce la presenti. Finora, noi, non l’abbiamo vista.


Se devo indicarle la rappresentazione plastica degli ultimi anni, le indico il PGT: asfittico, miope, statico. Bisogna metterci mano, modificarlo, renderlo davvero strategico ed economico. Il Piano di governo è l’unico strumento in mano al Comune per generare risorse. È per questo che occorre rivederlo, facendone un volano per la città.


Se ci accontentassimo andremmo contro la natura stessa della Lega Civica, che non è nata in funzione elettorale. Non è una lista. È un nuovo soggetto politico. Un nuovo modello che permette ai cittadini di rimettersi in gioco, di prendersi davvero cura della propria città. Noi puntiamo alla costituzione di una Lega Democratica Nazionale per dare vita a un partito non parlamentare. A Varese stiamo dimostrando che, nel proprio Comune, è possibile fare politica senza i partiti. Se è possibile qui, lo sarà ovunque.