È rinata la Pensione Irma

La giornalista Laura Orlandi ha rilevato la storica attività del Campo dei Fiori insieme al marito

Colta, intellettuale e critica d’arte. Avevamo conosciuto così la giovane varesina Laura Orlandi, 34 anni, di Sumirago. Giornalista, anche per la nostra testata, e storica dell’arte, impegnata in lezioni e seminari da Chagall a Van Gogh allo Spazio Lavit, ed ora, diventata mamma della piccola Cloe, sei mesi tra pochi giorni, Laura è un vulcano di sorprese e di entusiamo. Sua l’idea di riaprire la Pensione Irma.

«Ti ricordi la pensione Irma al Campo dei Fiori che aveva chiuso?» mi scrive Laura, pochi giorni fa, dal Campo dei Fiori dove, da una settimana, vive con marito e figlia: «Io e mio marito Paolo siamo i nuovi gestori: apriamo sabato». Un coraggioso cambio di vita che stupisce al giorno d’oggi.

Io e Paolo, imprenditore in un altro settore – mi spiega Laura – da sempre condividiamo la passione per la cucina, io sono stata in passato cameriera e gelataia, lui è bravissimo a cucinare ed erano anni che avevamo questo pallino: aprire un ristorante a gestione familiare in montagna. Sulla Provincia di Varese abbiamo letto che la Pensione Irma, fondata nel 1949, un locale tra i più storici di Varese, stava chiudendo, perché i proprietari andavano in pensione, così abbiamo telefonato e poi… il sogno è diventato realtà.

«Spesso venivamo qui a bere la cioccolata calda, dopo una passeggiata o dopo un giro in mountain bike, Paolo veniva qui fin da ragazzo».


L’intento è accogliere i clienti offrendo loro il meglio, per trascorrere dell’eccellente tempo nella tranquillità di questo magico luogo. Faremo alcuni cambiamenti, come arredi e tavolini, ma rispettando la storia e le tradizioni di questo posto, anche nel nome Irma, a cui abbiamo aggiunto solo “Osteria”, perché si tratta di una novità nel solco della tradizione.


Vogliamo valorizzare il km zero, i fornitori saranno varesini e i prodotti selezionati, rigorosamente da piccoli produttori e agricoltori locali, verranno lavorati con maestria e trasformati in piatti prelibati perché, come dice Pennac: “in cucina funziona come nelle più belle opere d’arte: non si sa niente di un piatto fintanto che si ignora l’intenzione che l’ha fatto nascere”. Ci saranno anche il gelato artigianale, le torte fatte in casa per la merenda e la colazione, i taglieri di salumi per l’aperitivo o i panini per un pranzo veloce. Non solo: pensiamo anche a cestini con panini, frutta e dolce per chi vuole fare una scampagnata o offerte speciali per gli atleti. Sono molte le attività sportive già presenti sul territorio e ci piacerebbe sostenerle, allargarle, far vivere sempre di più questo luogo.

Ai ciclisti, agli sportivi che amano venire al Campo dei fiori, ma anche agli scalatori – qui c’è una palestra di roccia – ai molti speleologhi che esplorano le grotte del Campo dei Fiori, tutto l’anno e potrebbero essere nostri clienti fissi da coccolare.

È una bella sfida ma l’ambiente familiare e il bel giardino esterno sono il luogo ideale per gustare i piatti o per stuzzicare qualcosa in compagnia. Vogliamo che questo ritorni ad essere un luogo caldo e accogliente per passare le fredde serate d’inverno, un locale allegro e invitante d’estate. Sarà di nuovo aperto la sera, per le cene e ho in mente molte sorprese.

Ci sarà spazio anche per quella, ho molti progetti: penso a serate culturali, agli aperitivi con artisti ed autori, per rilanciare l’Osteria anche nel periodo invernale, presentazioni di libri per rilanciare anche culturalmente il Campo dei Fiori, non solo con i turisti, anche stranieri, tedeschi e inglesi perlopiù, che si incontrano da queste parti”. La tradizione del turismo al Campo dei Fiori vanta un passato più che glorioso: “Infatti. Il suo potenziale è enorme. Basti pensare alla funicolare che collegava, un tempo, il Campo dei Fiori che sarebbe ideale rilanciare per vedere rinascere questo territorio.

Per info: Osteria Irma, via al Belvedere 17, 0332/229125, pagina Fb: Osteria Irma.n