Ora che succede? Maroni ringrazia tutti: «Io sono soddisfatto»

Il governatore canta vittoria e annuncia: «Proiezioni sopra il 40% col 95% di Sì». Il presidente del consiglio regionale Cattaneo traccia la rotta: «Subito al lavoro per trattare con Roma»

Referendum, Maroni canta vittoria e sprizza «soddisfazione», anche se molti parlano di “pareggio”: in Lombardia la partecipazione al voto supera l’asticella del 35% fissata dal governatore ma è lontana dal 50% invocato dai suoi avversari del Pd e dal 60% toccato dal suo collega Zaia in Veneto. «Proiezione sopra il 40%, con il Sì al 95% – ha annunciato a mezzanotte il governatore Maroni – sono andati al voto tre milioni di lombardi che, uniti ai due milioni e mezzo del Veneto fanno una forza straordinaria che metteremo sul tavolo a Roma nella trattativa con il governo».

Il governatore aveva fissato l’asticella al 35%, un punto in più dell’affluenza del referendum costituzionale del 2001 che introdusse il principio del regionalismo differenziato. Il dato delle 19, con il 31,8% di partecipazione al voto, mostrava chiaramente come quella soglia sarebbe stata toccata.

In provincia di Varese il dato delle 19 era al 33%, inferiore a quelli di Bergamo e Brescia ma anche a quelli delle province pedemontane. «Avevo posto come soglia ambiziosa, considerato che la Lombardia è molto diversa dal Veneto dove il valore dell’autonomia è molto più forte, il valore di quella riforma Costituzionale che la sinistra allora definì federale ed epocale – le parole del governatore Maroni nella conferenza stampa avviata attorno a mezzanotte a Palazzo Lombardia – nonostante i gufi, la grande soddisfazione è che quella soglia l’abbiamo superata di molto, e in molti Comuni abbiamo superato il 50%, compreso quello del ministro Maurizio Martina».

Insomma, per Maroni è un successo, anche perché le proiezioni danno i Sì al 95%: «Io non esulto, sono felice e sono impegnato a dare concreta attuazione al mandato che milioni lombardi mi hanno assegnato per ottenere più competenze e più risorse in considerazione della specialità di Regione Lombardia. Anche perché mi devo ricandidare e devo rivincere le elezioni».

Per il presidente del Consiglio regionale (Lombardia Popolare) «un buon risultato che ha confermato le nostre aspettative. Quello che ora è importante e mettersi al lavoro per rendere la Lombardia protagonista di una trattativa con il Governo per avere più autonomia in modo tale da definire il perimetro delle competenze che la nostra Regione potrà ottenere. Il risultato era abbastanza prevedibile, ora la vittoria del Sì dovrà avere delle conseguenze politiche».

Cattaneo ricorda anche che «il Consiglio regionale già martedì discuterà dell’argomento e credo che già nel mese di novembre voteremo una risoluzione che sarà l’atto formale, insieme al giusto coinvolgimento delle tante realtà che compongono la Lombardia».

Nella giornata di ieri è intervenuto anche , sostenendo che i referendum «non sono inutili, sono l’unica possibilità di tamponare la crisi sociale che arriva»