Ostaggio col figlio del marito violento. Schiaffi anche davanti ai carabinieri

La donna l’aveva già denunciato più volte, stavolta scattano le manette

Un uomo di nazionalità marocchina di 53 anni è stato arrestato, domenica notte, dai carabinieri della stazione di Gavirate, chiamati dalla moglie. La donna, 54 anni, ha spiegato di essere stata insultata e picchiata dal marito, davanti al figlio di 9 anni, e le sue accuse sono state confermate in pieno dall’atteggiamento dell’uomo: nonostante la presenza dei due carabinieri egli ha schiaffeggiato la moglie e l’ha insultata.

È l’ennesimo episodio di maltrattamenti che la Procura di Varese si trova a gestire. La donna aveva più volte denunciato il marito che era “uso” picchiare sia lei che il bambino per ragioni del tutto sconosciute. Non c’è mai un motivo per picchiare.

Il marito era ossessionato, paranoico. E avvezzo al bere. L’alcol lo surriscaldava, per così dire. E di alcol il cinquantaquattrenne ne ingollava parecchio nell’arco della giornata. E allora per sfogarsi picchiava la moglie. Hai alzato lo sguardo? Ti picchio. Hai salutato un conoscente uomo? Ti picchio. Hai sorriso davanti alla mia giornata nefasta perchè sono un incapace impossibilitato a trovarmi un lavoro? Ti picchio. Abbiamo problemi economici? Ti picchio. Il tutto davanti al figlio. Un bimbo che, ben lontano dal voler apprendere l’essere uomo dal padre padrone, ma anzi volendo difendere la madre dalle botte, ha subìto danni psichici. Così hanno riscontrato i medici: danni psichici. Un piccolo segnato dalla follia di un padre incapace di esserlo. Incapace di essere un compagno. Incapace del rispetto verso la moglie.

Una moglie coraggiosa che a più riprese lo ha denunciato. Lui tornava, si scusava. Era un uomo diverso. Tutte scuse. La donna, va detto, non gli ha mai creduto. E domenica notte, davanti a quella furia, ha chiamato il 112. I carabinieri di Gavirate l’hanno colto in flagranza. Persino davanti a loro ha dato dei ceffoni alla moglie che è poi stata trasportata in ospedale: 7 giorni di prognosi per le lesioni causate dal marito che raramente la colpiva in faccia. Puntava molto spesso al dorso: le faceva male ma i segno erano nascosti dai vestiti.

I giorni di prognosi per il piccolo sono 5 in tutto. Il bambino, a quanto pare, ha sempre cercato di difendere la mamma. Gli strascichi sono pesanti, ma i germogli ci sono tutti: ha già dimostrato di essere un uomo molto diverso dal padre. Per il marocchino sono scattate le manette. È ai Miogni. L’autorità giudiziaria ha chiesto la convalida davanti al gip. C’è la paura che se tornasse libero potrebbe cercare di vendicarsi. Magari da ubriaco.