Otto giovani su dieci hanno fumato almeno uno spinello nella loro vita

Secondo le ricerche del progetto Discobus è molto elevato l’uso di sostanze stupefacenti da parte dei ragazzi varesini

L’80 per cento dei giovani che escono di notte, interpellati nei pressi dei locali notturni di Varese e Provincia e durante i rave illegali, ha dichiarato di aver fumato almeno una canna nella vita.

Il dato si riferisce al 2016 e riguarda un campione di 2326 giovani varesini (un terzo ragazze) intervistato nell’ambito di Discobus, progetto finanziato dalla Comunità Europea con lo scopo di attuare interventi di riduzione dei rischi nel mondo del divertimento notturno.

I risultati dell’indagine sono stati illustrati ieri mattina al teatro Santuccio durante il seminario «Discobus, sistemi di prossimità e inclusione sociale per giovani consumatori».

«Anche se il dato manifesta una ampia vicinanza al mondo delle sostanze, non significa che l’80 per cento dei giovani sia tossicodipendente o da criminalizzare, altrimenti ci ritroveremmo con casi uguali a quello di Lavagna, dove una mamma non ha saputo trovare nessuno a cui chiedere a aiuto se non alla Guardia di Finanza – ha commentato Manuele Battaggi, coordinatore progetto Discobus per la Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione – La prima cosa da fare, invece, è ricorrere a un sistema educativo. Ci vorrebbe una rete più forte, che si è persa con gli anni, tra Asl, privato sociale e cittadini».

Il 58 per cento del campione maggiorenne ha praticato nell’ultimo mese il binge drinking (termine che indica un’abbuffata alcolica che equivale a 6 bicchieri di alcolici bevuti in 4 ore). Per quanto riguarda i minorenni, la percentuale scende al 52 per cento, ma è comunque troppo alta. «Questi numeri preoccupano – continua Battaggi – L’alcol, rispetto alle “canne”, è più accettato socialmente, ma è comunque una sostanza intossicante, a cui si deve prestare attenzione».

La maggior parte del campione intervistato spende per alcolici e stupefacenti tra 0 e 30 euro alla settimana. Il 30 per cento, da 30 euro in su; il 4 per cento più di 100 euro a settimana.

Al convegno è intervenuto il comandante della polizia locale di Varese Emiliano Bezzon che ha dichiarato che sono state messe le basi per costruire «il tavolo della movida». Si tratta di un tavolo di confronto che coinvolge gli assessorati del commercio, della sicurezza, delle politiche giovanili e dei servizi sociali, e che è finalizzato ad organizzare azioni di coesione sociale, riducendo così i rischi della movida.

Una novità è che il progetto Discobus quest’anno mira a coinvolgere i ragazzi, anche consumatori di sostanze, in azioni di «peer education». Si tratta di “educatori alla pari” formati per spiegare ai coetanei i rischi collegati al consumo di droga e di alcol. Alcuni di questi educatori sono consumatori di sostanze che hanno voluto mettere la propria esperienza a vantaggio degli altri. Tutto nell’ottica di parlare, comprendere, senza criminalizzare, agendo nella consapevolezza.