Pedemontana: il caro-pedaggio svuota la tangenziale

Archiviati gli sconti di dicembre e gennaio, i varesini tornano a intasare le strade comunali: «Non ho lavoro, impossibile usarla». Sindaci divisi, la Lega contro Roma: «Noi siamo di serie B?»

– Fausto ha 48 anni e la crisi gli ha tolto il lavoro nel 2013: «Non mi piace parlare di me ma posso dirvi che non ho solo una laurea ma anche un dottorato di ricerca, oltre a tanta esperienza in ruoli di responsabilità. Volete sapere che cosa faccio adesso? Il cameriere. Non mi lamento perché di questi tempi è già tanto avere uno stipendio fisso». Le economie sono però all’ordine del giorno nella vita di Fausto: «La mia famiglia è numerosa e devo guardare anche il centesimo. Abito in Valceresio e ho trovato lavoro nel Gallaratese: la Pedemontana ha reso più svelto il mio percorso quotidiano solo per pochi mesi. Quando è stato messo il pedaggio sono tornato a viaggiare sulla provinciale: l’ho fatto subito perché le riduzioni o gli sconti per me erano troppo cari. Adesso che si paga la tariffa piena dico che è uno schifo».

Non è solo Fausto a evitare di imboccare la strada a pagamento ma anche altri automobilisti e il numero di chi ha scelto di percorrere la vecchia SP 57, “Della Selvagna”, è aumentato con l’inizio del mese di febbraio e cioè con l’applicazione della tariffa piena del pedaggio, fissata a 1,02 euro., sindaco di Varese non ci sta e se la prende con Roma: «L’utilizzo della tangenziale permetteva un miglioramento per l’ingresso in città ma se adesso il costo della Pedemontana è

rincarato e le macchine tornano sulla provinciale, ogni beneficio si azzera. Bisognerebbe farlo capire a Renzi e occorrerebbe rispolverare temi di cui la Lega parla da decenni. La Salerno-Reggio Calabria non si paga mentre i pochi chilometri della nostra tangenziale sono fin troppo cari». «Certo a Roma piovono milioni di euro per tappare i buchi di bilancio e a Varese non arriva neppure un euro per sistemare quelli delle strade. Ho la massima disistima dell’attuale governo ma bisogna almeno alzare la voce. Sono pronto a organizzare, insieme agli altri sindaci dei comuni interessati, una manifestazione di protesta o un intervento a Roma».

, primo cittadino di Vedano Olona è rammaricato: «È un peccato che una infrastruttura così bella, utile e comoda per raggiungere l’autostrada sia sotto utilizzata e si ritorni a circolare sulla provinciale, trafficata e pericolosa. Un pedaggio più “cristiano”, di cinquanta centesimi al massimo, favorirebbe tutti: gli investitori dell’opera e gli automobilisti. Certo sarebbe meglio la gratuità e la richiesta dei cittadini di Vedano, dove c’è un “centro targa” per il pagamento del pedaggio, va proprio in questo senso». amministra invece Lozza: non un comune qualsiasi perché è il paese di , governatore della Lombardia. Il sindaco tira in ballo proprio la Regione: «Tutti quelli che decidono di lasciare la Pedemontana e mettersi sulla provinciale passano inevitabilmente da Lozza, che dunque ha problemi di viabilità e, di conseguenza, di sicurezza e ambientali. Ho scritto alla Regione, al ministro delle infrastrutture Delrio, al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ma non ho ancora avuto risposta. Auspico che la tangenziale venga completata e che diventi totalmente gratuita. L’aumento del traffico sulla provinciale e sulle nostre strade urbane è evidente: certo a causa del rincaro del pedaggio ma anche perché il metodo di pagamento è complicato. Maroni? Conosce la problematica e io non mi permetto di dare indicazioni a chi sta sopra di me». Anche Gazzada risente del traffico e il sindaco fa eco alle parole lanciate da Fontana: «Siamo ovviamente contrari all’esosità del pedaggio che scoraggia gli automobilisti facendo in modo che il traffico si riversi provinciale 57».

«Confido molto sull’intervento di Maroni, finora attento alle nostre istanze e là dove ha potuto è riuscito a ottenere risultati. Ci sarà presto un incontro con il sottosegretario a cui parteciperemo. Non è giusto che lo Stato non intervenga per ultimare l’opera, visto che mancano ancora lo svincolo autostradale e i secondi lotti. Il paradosso è che la Salerno-Reggio Calabria goda dei finanziamenti statali mentre per la Pedemontana sia necessaria la compartecipazione dei privati e lo Stato non intervenga. E va rimarcato che non siamo noi a traino, anzi, siamo noi che trainiamo…». Anche a Morazzone si vivono disagi, come ci dice il primo cittadino, segretario provinciale della Lega: «Fortunatamente, rispetto a Lozza e Gazzada, siamo toccati in parte minore dal problema che però esiste e lo si percepisce con l’aumento del traffico sulla provinciale».

«Se da Roma non trovano le coperture le responsabilità sono parlamentari e di governo: la tangenziale deve essere gratuita e i soldi non possono metterli i comuni. Finora la Regione ci ha aiutato e la gratuità iniziale e gli sconti dei mesi scorsi sono frutto dell’impegno della Lombardia. C’è però qualcosa che non va a livello nazionale se i lombardi pagano le tasse e lo Stato non è in grado di garantire le infrastrutture».