Pedemontana quanto costi? Il pedaggio scontenta tutti

Il consigliere comunale Rinaldo Ballerio spinge per ridurre le tariffe. Con lui la maggioranza degli eletti

Maggioranza e minoranza del Consiglio comunale (quasi) unite per chiedere che siano abbassati i prezzi del pedaggio della Pedemontana, che costa indicativamente 1 euro per 4 chilometri.

L’altra sera, in Consiglio comunale, il consigliere della lista Orrigoni Rinaldo Ballerio ha fatto girare una lettera indirizzata ad Autostrada Pedemontana Lombarda, che è stata sottoscritta da 24 consiglieri. Ma non da Marco Pinti e Fabio Binelli – gli unici due leghisti presenti in Consiglio – che non l’hanno firmata.

Il sindaco Davide Galimberti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulla lettera di Ballerio. Ma possiamo dire che da Palazzo Estense sia arrivato un segnale forte di scontento per le tariffe, nonché uno stimolo diretto a Pedemontana per migliorare le cose e favorire l’utilizzo dell’infrastruttura.

«Pedemontana, pur non insistendo sul territorio del Comune di Varese, è parte integrante del difficile sistema di accesso alla città – è la premessa della lettera, che continua – Apprendo dai numeri pubblicati che i ricavi sono circa il 70% inferiori a quanto atteso. Questi dati non fanno che confermare quanto quotidianamente si vede, cioè che l’autostrada è sempre vuota. Ciò non è certo dovuto a una sottostima del fabbisogno, visto che la viabilità ordinaria è sistematicamente intasata, ma è addebitabile ad un sistema tariffario eccessivo che ne scoraggia l’utilizzo».

«Faccio notare come un pendolare che dovesse usare due volte al giorno la Pedemontana avrebbe un costo pari a 500 euro all’anno, equivalenti a 10 giorni di lavoro per uno stipendio base – argomenta Ballerio – Nella vicina Svizzera si pagherebbero 12 anni di pedaggi su 1500 chilometri di rete contro un anno per solo 5 chilometri. Non nascondo che, oltre al costo eccessivo, è ormai diffuso un rigetto all’utilizzo derivante dalla voglia di ribellione a tariffe così vessatorie. E io sono tra costoro».

Fino alla conclusione: «ci troviamo quindi davanti a un caso ben teorizzato dall’economista Laffer in cui, superato un certo livello di prelievo, il gettito complessivo cala fino ad azzerarsi. Imposte troppo alte scoraggiano la produzione di reddito, tariffe troppo alte scoraggiano l’utilizzo di servizi. Possiamo tradurlo in più, tassi meno incassi».

«Propongo quindi di introdurre un sistema che, pur lasciando il singolo passaggio alla tariffa attuale, interrompa l’addebito al decimo passaggio mensile, o al cinquantesimo passaggio annuale.

Ne deriverebbe un abbonamento mensile a 10 euro e uno annuale a 50. Il risultato atteso sarebbe quello di facilitare l’utilizzo di un’opera così bella e attesa, e “sgorgare” la viabilità ordinaria. Dall’altro lato aumenterebbe il gettito complessivo per Pedemontana. Resto a disposizione per un eventuale confronto».

Perché i leghisti non hanno voluto sottoscrivere la lettera di Ballerio? «Il Presidente Roberto Maroni (assente all’ultima seduta del Consiglio comunale, ndr) sta facendo una trattativa con il Cipe per calmierare le tariffe di Pedemontana. A suo tempo, la questione era fare la Pedemontana o rinunciare. L’unico modo per costruirla era l’accordo con un privato, che a questo punto può proporre le sue tariffe – spiega il consigliere leghista Pinti – Ballerio mi sembra abbia aperto il libro dei sogni perché la realtà è un’altra».