«Per Pedemontana servono soldi». I sindaci stavolta fanno squadra

Grandi opere - Il territorio prepara un nuovo fascicolo per Delrio. Mancano compensazioni e mitigazioni. Pronto il “dossier delle magagne”

– «Pedemontana, una cattedrale nel deserto»: pronto il dossier dei sindaci del territorio da consegnare al ministro delle infrastrutture . «Facciamo fronte comune» l’appello di , sindaco di Lozza, che ha raccolto le istanze del territorio. Ma alla conferenza stampa di Villa Recalcati ci sono solo fasce tricolori vicine al centrosinistra.
Il “dossier Pedemontana” è la puntata successiva del viaggio di «un mese e mezzo fa a Roma dal ministro», come racconta il presidente della Provincia, «per palesare le problematiche più scottanti sull’ultimazione dei lavori di Pedemontana e Tangenziale di Varese».

Tre ordini di problemi: compensazioni, mitigazioni e pedaggi. Ciascuno dei Comuni ha le sue rimostranze sulle opere di compensazione, su cui «non ci sono impegni precisi da parte di Pedemontana a copertura dei costi delle gare», e di mitigazione ambientale.
Vista la situazione finanziaria della società, c’è anche il «timore che i soldi non ci siano – ammette Vincenzi – anche perché se in pochi utilizzano le autostrade, non incassano nemmeno i pedaggi».
Dalla questione delle fidejussioni,

«un controsenso» per Licata, richieste dalla società Pedemontana ai Comuni a garanzia della realizzazione delle opere di compensazione. Alle piccole o grandi opere promesse e mai attuate: i campi da calcio di Cislago («abbiamo anche proposto di farli al risparmio, rinunciando ad una gradinata e all’erba sintetica» ammette il sindaco) o l’edicola votiva di Lozza, fino alla «ciliegina del degrado», la definisce Licata, il tendone verde per lo stoccaggio del sale piazzato a ridosso della strada a Vedano Olona, al posto delle previste piantumazioni. di Vedano Olona parla apertamente di «sprechi di risorse pubbliche».
E poi c’è la questione delle questioni, il pedaggio. «Problema grave – spiega Vincenzi – perché tutto il traffico si è ritrasferito sulle strade provinciali e urbane, intasandole come prima, a partire dalla SP57 da Lozza alla A8, che corre parallela alla Tangenziale ed è gratuita. Così la Tangenziale è una cattedrale nel deserto».
Su questo aspetto la richiesta dei sindaci è di «abolizione, perlomeno fino a quando l’opera non sarà completata fino al Valico del Gaggiolo», come ribadisce Giuseppe Licata. O quantomeno drastica riduzione delle tariffe.
Perché, come fa notare il sindaco di Malnate , «la pazienza è finita. Il costo del pedaggio sta provocando la desertificazione della Tangenziale, perciò va rivisto in tempi rapidissimi».

«Oltretutto gli sconti sono incomprensibili: serve più chiarezza, deve essere fatta in tempi rapidissimi da Pedemontana».
Stesso discorso sulla tratta A, tra Cassano e Lazzate, dove «la riduzione di traffico dopo l’introduzione del pedaggio è concreta e verificabile», come fa sapere il sindaco di Gorla Minore . Ora il “cahier des doleances” del territorio prenderà il treno per Roma, mentre il consigliere provinciale Pd invita la Regione Lombardia ad essere «più presente economicamente e politicamente. Non è normale che si giri dall’altra parte e che i Comuni debbano andare al ministero».
Al tavolo di Villa Recalcati mancano le fasce tricolori del centrodestra, ma il sindaco di Lozza parla di «fronte comune del territorio» e sottolinea che alla stesura del dossier hanno partecipato, più o meno attivamente, tutti i Comuni che insistono sui tracciati, tranne Gazzada Schianno, che è «l’unico che non mi ha mai risposto».