Piano della sosta: guerra in Comune

La maggioranza dovrebbe essere compatta con l’assessore. L’opposizione pronta a dar battaglia

L’opposizione farà muro contro il piano della sosta e la maggioranza ad oggi sembra che risponderà compatta. Salvo colpi di scena, tutto quindi lascerebbe pensare che il piano della sosta tanto dibattuto in città venga approvato in Consiglio comunale. Lunedì sera i consiglieri di maggioranza si sono incontrati per ascoltare l’assessore che ha illustrato le linee guida del piano. Ieri sera, invece, la giunta si è riunita per approfondire le osservazioni pervenute dai cittadini.

«Sono state numerose le occasioni di confronto con l’assessore Civati ed è emersa un’ampia condivisione da parte dei consiglieri di maggioranza, con molti spunti di riflessione e richieste di approfondimento, ma nessuna critica al piano» afferma Luca Conte, capogruppo del Pd in consiglio comunale.

(Pd) spiega perché voterà sì: «parto dal presupposto che bisogna fare qualcosa per cambiare la mobilità in centro. Questa è una buona occasione, non coglierla significherebbe rimanere nel rimpianto. Non sono una persona che, per partito preso, vota sì o no, approverò il piano con cognizione. Un aspetto interessante è aver individuato delle zone della città per la sosta funzionale alle esigenze di una specifica utenza. Poi, come succede sempre quando si parla di innovazioni, ci sarà qualcuno che le contesterà. Ma se si temono le contestazioni non si farà mai niente».

(Pd) non ha partecipato alla riunione sul piano della sosta perché impegnato nella campagna a sostegno di Andrea Orlando, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico.

, capogruppo di Progetto Concittadino, si è già detto favorevole: «l’idea di creare un sistema di interscambio per evitare che il centro sia affollato di auto è interessante. La mia personale idea è che il centro debba essere completamente liberato dalle auto. Per quanto riguarda il range tariffario, non mi sembra che preveda grandi stravolgimenti».

, capogruppo del Movimento Varese 2.0, sostiene il piano della sosta: «non stiamo parlando di un semplice piano tariffario, ma di un tassello di un piano della mobilità più ampio. Se questo secondo piano non è ancora chiaramente definito, ciò dipende dalle tempistiche del bilancio, che non sono le stesse di un circostanziato piano della mobilità». «Lo scopo non è dunque fare cassa, ma indurre comportamenti virtuosi associando convenienze, fruibilità, persuasività degli esempi, dissuasione delle cattive abitudini –

continua Crugnola – Alla fine di questa transizione il cittadino ne guadagnerà in termini di qualità e integrazione della rete dei trasporti, in termini ambientali e anche in termini di risparmi. Una città più vivibile sarà anche più attrattiva per il commercio». «Che poi in concreto nel piano tariffario vi siano delle criticità o dei punti esposti a possibilità diverse, questo mi sembra normale come per ogni cosa. Le criticità non mutano la valutazione d’insieme dei fini del progetto. Esse potranno essere riviste riservandosi spazi di flessibilità che consentano correzioni in itinere, soprattutto agendo sul piano complessivo della mobilità».