«Piazzale Kennedy è penalizzato»

L’ex consigliere Gregori critica l’amministrazione per il dietrofront sull’utilizzo dell’area parcheggio

– «Piazzale Kennedy doveva essere potenziato e diventare uno dei parcheggi più utilizzati dai cittadini. Ma la giunta è venuta meno a quanto, in campagna elettorale, era stato stabilito».

Sul piano della sosta torna a criticare l’amministrazione il blogger ed ex consigliere comunale di maggioranza Mauro Gregori. Il quale si è dimesso nelle scorse settimane proprio in disaccordo con le politiche dell’esecutivo.

«Il 25 novembre 2015 – scrive Gregori – il futuro sindaco sosteneva, in totale accordo con il sottoscritto, a pochi giorni dalle primarie del centrosinistra, vinte poi con 32 voti di scarto, che piazzale Kennedy, parzialmente deserto, avrebbe dovuto diventare un luogo utilizzato dai cittadini il più possibile».

E quello che sarebbe stato previsto come piano operativo, ricorda Gregori, prevedeva: «Prima ora di sosta gratuita, una tariffa agevolata per il resto del giorno e comunque non superiore ai 3 euro. Una grande opportunità per i cittadini per svolgere commissioni veloci in città. Il sabato sera, da sindaco, egli stesso volantinava in centro invitando i giovani abituati a parcheggiare malamente in città, ad utilizzarlo il più possibile».

Ad oggi il nuovo piano, tuttavia, secondo l’ex consigliere, non sembrerebbe incentivare l’utilizzo di quest’area.

«A due anni di distanza dai suoi discorsi, saggi e condivisibili, le scelte amministrative del Sindaco ad oggi sono queste: con l’entrata in vigore del “piano della sosta” le promesse sono scomparse, parcheggiare nel piazzale costa 80 centesimi l’ora, è persino più concorrenziale il parcheggio privato sotterraneo delle Corti che mette a disposizione un parcheggio video sorvegliato, coperto, con una tariffa massima di 8 euro al giorno. Se poi pensiamo che il futuro “piano stazioni” prevede la scomparsa di 500 posti auto nel piazzale a fronte di scelte assolutamente discutibili…».

E quindi attacca frontalmente il sindaco Davide Galimberti. «Perché fare l’opposto di ciò che si era detto in campagna elettorale – dice Gregori – puntando sulla scarsa memoria dei cittadini e del sottoscritto? Questa e tante altre scelte non condivise e contraddittorie, mi hanno portato alla inevitabile decisione di abbandonare la compagine di centro sinistra che ha vinto le scorse elezioni, dimettendomi da consigliere».

Insomma, un duro j’accuse da parte di Gregori nei confronti del primo cittadino e della maggioranza di cui fino a poco tempo fa faceva ancora parte, anche se fin da subito si erano registrati dei distinguo. Fino alle dimissioni, perché non riteneva più fattibile continuare a sostenerla.