«Più trasparenza sulla Fondazione Molina». «Peccato ci si interessi solamente ora…»

Botta e risposta tra il consigliere comunale De Troia e il commissario straordinario Pallino

I cambiamenti in corso alla Fondazione Molina continuano ad agitare il mondo politico varesino.

Il progetto della Casa di Riposo per cuochi, che vede la presenza di , ed altre iniziative, sono al centro del dibattuto

Oggi, il consigliere comunale della Lista civica Galimberti,, solleva ulteriori perplessità, dopo quelle dei capigruppo dei partiti di maggioranza, sulle decisione assunte dall’Ente, guidato dal commissario straordinario .

«Leggo sul sito ufficiale della fondazione Molina – scrive in una lettera il consigliere De Troia – che tra l’ultima settimana di settembre e la prima di ottobre sono stati lanciati oltre 30 bandi di gara con scadenza al massimo entro la seconda settimana di ottobre, per acquisti relativi a materiale di consumo, consulenze specialistiche ecc., nonché per la scelta del consulente tecnico per la redazione del progetto esecutivo, con parcella di € 36.000 oltre iva ed oneri diversi, per la ristrutturazione della centrale termica da adibirsi a scuola di cucina gestita dalla fondazione Gualtiero Marchesi ed il cui costo complessivo sarà di circa 650.000 euro».

De Troia vuole quindi sapere i motivi di questi investimenti da parte dell’Ente. E continua con l’elenco. «Inoltre il 9 ottobre – prosegue la missiva – con scadenza 16 ottobre, è stato pubblicato un bando per la scelta del consulente tecnico che avrà il compito di redigere il progetto esecutivo per la ristrutturazione della ex sede dell’Associazione Varese Alzheimer da adibirsi a casa di riposo per cuochi in pensione, con parcella da riconoscersi al professionista di 16.500 euro oltre iva ed oneri diversi, ed il costo complessivo per la ristrutturazione e conversione da uffici ex AIMA a struttura quale casa di riposo per 7/10 cuochi in pensione sarà di 350.000 euro».

È a questo punto che arriva la richiesta di avere maggiori informazioni.

«A questo punto mi permetto di chiedere a chi oggi ha la responsabilità di gestire la Fondazione sia pure in qualità Commissario, che oltre ai bandi di gara perché non pubblicare anche i nomi delle ditte vincitrici di forniture per beni e servizi nonché i nomi dei professionisti e consulenti che collaborano con la Fondazione, naturalmente a quale titolo ruolo e costi, assicurando così quella schiera di politici e cittadini malpensanti che tutto è fatto per il bene della Fondazione senza alcuna qualsivoglia ingerenza gestoria e di qualsiasi natura, come asserito dallo stesso commissario Carmine Pallino».

Il commissario risponde subito sulla questione.

«In questi giorni la Fondazione Molina è oggetto di inusitato interesse da parte dei consiglieri della maggioranza del comune di Varese e di terzi, tra cui anche chi a vario titolo coinvolto nelle indagini amministrative e giudiziarie avviate da tempo dagli inquirenti – scrive Pallino – alcuni dei fornitori e delle controparti che a gran voce invocano trasparenza di gestione poi in privato diffidano il sottoscritto e la Fondazione al fine di evitare che il frutto delle loro azioni sia reso noto.

La Fondazione Molina ritiene inappropriato rispondere a ogni singola critica o eccezione peraltro formulate così a ridosso della decisione del TAR prevista per il 24 ottobre.

Rammento solo che stesso lo scrivente a suo tempo ha sollecitato il Sindaco per la nomina del revisore, primo soggetto titolato a sindacare i singoli provvedimenti del commissario. La Nomina è stata regolarmente effettuata oltre sei mesi fa.

Nel rassicurare tutti sulla correttezza della gestione e circa la perfetta efficienza e regolarità dei servizi erogati rendo noto che entro il termine naturale di scadenza del secondo semestre di commissariamento e quindi a fine novembre 2017, quale che sia la decisione del tar prevista per il 24 ottobre indirà una conferenza stampa a cui è invitato sin da ora il sindaco, tutta la giunta comunale, i giornalisti e chiunque si ritenesse interessato alla gestione del Molina.

Duole constatare che in passato non si sia riscontrato simile interesse e che comunque l’attento vigilare dei consiglieri non abbia evitato fatti e circostanze che gli inquirenti hanno giudicato in tutte le sedi di giudizio meritori di attento approfondimento».