Poesie e balli nel giardino di Paolo

Il ricordo - Al Manzoni qualche lacrima ma soprattutto sorrisi in memoria del giovane scomparso in Val Grande

Poesie e balli per il giardino di al Manzoni. Amici, studenti e professori hanno regalato ieri un pezzetto di terra pieno di fiori, al giovane scomparso in Val Grande a febbraio durante un’escursione nel Parco nazionale.
«Paolo sarebbe stato contento di vederci sorridenti – ha detto Fiammetta, la mamma di Paolo, presente insieme a papà Dario e alla figlia Carola – So che è difficile, manca a tutti, ma avrebbe voluto vederci felici. A tutti gli alunni e studenti dico una cosa che forse lui vi avrebbe detto: continuate a studiare,

amate quello che studiate e sicuramente ce la farete. Come ce l’ha fatta lui».
In questi mesi sono state diverse le iniziative legate alla sua memoria «perché lo ricordiamo tutti ancora. Ha lasciato un grande segno in tutti noi e l’impegno di amare poesia, musica e natura, quel che gli piaceva, e per il quale ci ha lasciato».
L’idea di creare uno spazio con fiori ed erbe aromatiche «è della professoressa Migliacci di Scienze – racconta la professoressa – Un giardino pieno di piccole piante dai nomi poetici elicriso, melissa, artemisia e agapanto per ricordare lui che era lui molto amante di natura, montagna e fiori, tanto è vero che è venuto alla maturità con proprio con un fiore di agapanto». Ora il giardino per il quale in tanti si sono impegnati a zappare e a mettere a dimora le piante, va curato, annaffiato, abbellito ogni volta che ci sia la necessità. «Il prossimo anno – riprende la professoressa – sarà anche dedicato alla memoria di Paolo un premio letterario/musicale che prende il titolo da una sua poesia “Posto il confine di un attimo nell’eterno, può iniziare il viaggio”».
Il minuscolo parco è un insieme molto eterogeneo di piante: «Nel risultato vedo la bellezza della diversità e, come ha fatto notare un’alunna, questa diversità rappresenta la ricchezza dell’unicità e l’originalità di ognuno di noi e di Paolo che era unico e non era certo un giardino troppo perfetto».
«È una cosa semplice e quasi “povera” – ha detto il preside – ma ho visto la passione e l’affetto di alunni e professori. Penso gli sarebbe piaciuta. Ci prendiamo l’impegno di tenerlo in ordine e di bagnarlo: è un piccolo sacrificio, ma anche questo è un modo per crescere».
Poi gli scritti ispirati dal giovane Rindi agli studenti del Manzoni da “Poeta viandante” di Niccolò a “Il volo del poeta” di Giulia si sono mescolati alle note dei ragazzi da “Amazing grace” a “Sweet home Alabama”. «Lui c’era sempre quando avevi bisogno. Cerchiamo di ricordarlo in un modo felice quindi facciamo funcky» ha detto , amico fraterno di Paolo che, oltre a tagliare il nastro per l’inaugurazione si è esibito con la band per il tributo in musica. Così hanno espresso il loro tributo portando i ragazzi presenti dalla commozione al ballo.
E poi è stata proprio mamma Fiammetta, con un paio di insegnati e i ragazzi più estroversi che hanno coinvolto i timidi, a dare inizio alle danze nel piazzale del giardino. «Paolo – spiega la signora Rindi – lo avrebbe fatto per un amico cui fosse accaduta la stessa cosa e quindi ho pensato di fare lo stesso per lui. Ci vorrebbe contenti, anche se sono spesso malinconica, è ovvio, perchè mi manca tanto, ma voglio andare avanti col sorriso, per lui»., docente del Manzoni, non è stata insegnante di Paolo, ma ne ha sintetizzato la figura: «È stato un prodigio e questa è la dimostrazione. Paolo è arrivato per lasciare un segno per dare a tutti la possibilità di esprimersi e di amare per le cose più belle. La mamma ha invitato tutti alla vita, all’amore e alla bellezza. È arrivato per insegnarci a riflettere sulle cose belle della vita e ha lasciato a noi qualcosa di grande».