Posti auto meno costosi alle infermiere di Giubiano. E parcheggi per le mamme

L’ospedale Del Ponte di Varese contratterà una riduzione con l’autosilo

– Pronti a contrattare un prezzo migliore per il parcheggio di via Lazio. «Dall’azienda ospedaliera il massimo della collaborazione. Ovviamente entro i limiti che l’azienda stessa deve rispettare. Tipo la Corte dei Conti». Infermiere soddisfatte dopo l’incontro con il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Varese Callisto Bravi.

«Da lui grande disponibilità. Dal Comune nemmeno un cenno. Vergogna». Il tema è sempre quello del piano sosta ovviamente. Le infermiere e le ostetriche dell’ospedale pediatrico Del Ponte erano già scese in piazza: praticamente «non abbiamo più posteggi per poter andare a lavorare. Ci chiedono 46 euro al mese per un posteggio che di notte è pericolosissimo da raggiungere». Ma non solo: «noi ci battiamo anche per gli utenti del Del Ponte. Mamme costrette a pagare 12 euro e a fare 800 metri a piedi con il bambino in braccio per portare il figlio a fare la chemioterapia – dice Daniela De Santis, portavoce del Comitato dipendenti Del Ponte – una cosa che spezza il cuore. Abbiamo chiesto al Comune di realizzare parcheggi rosa riservati non a noi ma a queste mamme, ai bambini, in piazza Biroldi. Siamo stati ignorati. Il sindaco ci ha ignorati. Ha ignorato i bambini». Tornando all’incontro svoltosi alle 15.30 di ieri.

«Abbiamo già raccolto 150 adesioni per il parcheggio di via Lazio – dice De Santis – adesioni che sono destinate ad aumentare. Con un numero di utenze così alto e il posteggio attualmente vuoto l’azienda andrà a contrattare un costo mensile accettabile». Non due euro al giorno, per un totale di 46 euro mensili «ma un massimo di 15 o 20 euro al mese, che sarebbe più accettabile», dice De Santis. Poi c’è il fronte sicurezza:«quello è da discutere – spiegano dal Comitato – il gestore del posteggio, visto gli introiti che arriverebbero, introiti oggi inesistenti, potrebbe organizzare un servizio di vigilanza – spiega De Santis – non tutto il giorno. Basterebbe un’ora e mezza alla mattina, dalle 6.30 alle 8, e tre ore, dalle 20 alle 23 di sera». Le infermiere sottolineano: «dall’azienda massima disponibilità. Dal Comune nulla. Certo il piano sosta favorisce i residenti che votano, a differenza dei pendolari, ma una cosa del genere è assurda».

Poi l’affondo: «preciserei anche che il Comune ha imposto questo piano sosta che sta creando problemi a tutti – dice De Santis – a noi, ad esempio. E poi ci ha detto di trovare una soluzione con l’azienda ospedaliera. Creano il problema e demandano ad altri la soluzione. Assurdo». Entro mercoledì il comitato consegnerà le adesioni all’azienda: «non ci battiamo soltanto per noi. Ma anche per le nostre donne. Serve una soluzione per le mamme che hanno i bambini ricoverati qui. 800 metri con un bimbo che deve fare la chemio in braccio? Inaccettabile».