Retata antiterrorismo: progettavano attentati a Roma

Terrorismo jihadista tra Varese, Milano e Lecco. Arrestato anche Abderrahmane Khachia di 23 anni, il fratello del foreign fighter varesino Oussama Khachia

– E’ Abderrahmane Khachia, 23 anni di Brunello, disoccupato, il giovane marocchino arrestato questa mattina nell’ambito dell’operazione antiterrorismo che ha visto in campo i carabinieri del Ros e gli agenti della Digos tra Varese, Milano e Lezzo. Khachia è stato arrestato a Venegono Superiore: era a casa di un amico (estraneo alla vicenda) che lo ospitava spesso. Khachia, fratello do Oussama, espulso su ordine del Viminale nel gennaio 2015, e morto in Siria come foreign fighter,

sarebbe una figura di spicco della presunta cellula terroristica che, secondo l’autorità giudiziaria, preparava degli attentati a Roma. In una conversazione intercettata dagli inquirenti il 6 febbraio scorso, il presunto terrorista Moutaharrik Abderrahim illustra i suoi propositi a Khachia: «Voglio picchiare (inteso come colpire e far esplodere, ndr) Israele a Roma», assicura il ragazzo. Che precisa: «Sì,l’ambasciata». Per questo, aggiunge, «sono andato da un ragazzo albanese a Varese e gli ho detto di procurarmi una pistola, la volevo comprare da lui e forse lui si è insospettito di me e mi ha girato le spalle».Il 25 marzo, sempre al telefono con Khachia, Moutaharrik dice: «Giuro che li attacco, sarò il primo ad attaccarli in Italia in questa crociata, il primo ad attaccarla, giuro, giuro che l’attacco nel Vaticano con la volontà di dio». Durante le perquisizioni, gli inquirenti hanno trovato materiale definito «di grande interesse investigativo», e che può portare a svelare la rete di collegamento dei foreign fighters. E spingere Khachia verso la causa della guerra estremista sarebbe stata la morte del fratello.

– Sei arresti per terrorismo jihadista tra Varese, Milano e Lecco. Dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione antiterrorismo nei confronti di sei estremisti islamici (due sono latitanti) destinatari di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Milano Manuela Cannavale. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbe anche il fratello di 23 anni di Oussama Khachia, 31 anni, il giovane di Brunello allontanato un anno fa dall’Italia per ordine del Viminale proprio per aver espresso simpatie nei confronti dell’Isis. L’accusa, per tutti, è di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”.Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sono state condotte in modo congiunto dai carabinieri del Ros e dai poliziotti dell’Ucigos e delle digos locali. Particolare attenzione è stata data a una coppia di marocchini con cittadinanza italiana residenti in provincia di Lecco che stava organizzando il viaggio per raggiungere la Siria con l’obiettivo di unirsi al Califfato. La loro intenzione era di partire portandosi dietro anche i figli di 2 e 4 anni. Alla coppia si sarebbe dovuto unire il fratello di khachia, considerato dagli inquirenti un vero foreign fighter di cui è stata documentata l’uccisione in combattimento in Siria. Al momento gli agenti della Digos stanno ascoltando in Questura a Varese alcune persone che sembrerebbero coinvolte nell’inchiesta.