Ridare alla città il lustro di un tempo

Nuove forme di cittadinanza attiva - “Varese contro il degrado”: essere cittadino richiede impegno

“” è il gruppo Facebook “spina nel fianco” della pubblica amministrazione. Nato nell’ottobre del 2014 da un’idea di ha sempre avuto come vocazione quello di cambiare al meglio la nostra città. Come? Attraverso i numerosi post fotografici che denunciano le situazioni indecenti di vario genere che spuntano come funghetti nelle varie zone della Città Giardino.
La convinzione degli amministratori del popolare gruppo Facebook, che oggi conta 3900 “seguaci”, è quella che Varese può ancora essere una delle città

più belle e vivibili del nostro Paese. Per questo motivo, sulla pagina dedicata si trovano non solo denunce e polemiche, ma anche soluzioni per risolvere i tanti problemi che affliggono il capoluogo di provincia. Una forma di cittadinanza attiva, quella nata sul social network, che da subito ha raccolto consensi e ha permesso di portare a casa risultati. Da qualche mese, il gruppo Facebook ha cambiato animatore: Mauro Gregori ha abbandonato il progetto, passando il testimone a già amministratrice del gruppo. Così, è stato modificato anche il nome del gruppo che oggi è riconoscibile sotto la dicitura “Varese contro il degrado”. La mission è quella di sempre. «Il gruppo nasce dalla volontà di noi cittadini di ridare alla nostra Varese il lustro di un tempo. Possono essere pubblicate foto/denunce/proposte/soluzioni per aiutare la Città Giardino a rivivere. Gli amministratori rimuoveranno post non in linea con lo spirito del gruppo, comprese pubblicazioni di mera propaganda politica o post offensivi e di cattivo gusto. Qui non si fa politica, “Varese contro il degrado” è nato come pubblico e tale rimarrà. Dal 7 aprile 2016 gli amministratori hanno deciso di inserire un filtro sulla pubblicazione dei post che verranno pubblicati se in linea con lo spirito del gruppo. Gli amministratori declinano la propria responsabilità per i commenti pubblicati dagli iscritti».
Il gruppo ora è pressoché autogestito. «Le persone che partecipano al gruppo- spiega la Rovera – sono state “instradate” per far sì che non vengano pubblicati post offensivi e propagandistici. Le tematiche che vengono denunciate quotidianamente sono sempre quelle: le discariche abusive, i graffiti, la sicurezza e Piazza Repubblica. Effettivamente ci sono in città situazioni incancrenite. L’ente pubblico deve capire che i cittadini vogliono che l’amministrazione si interessi al quotidiano, poi ai master plan». Da diversi anni, il Legislatore ha messo a disposizione dei cittadini diversi strumenti che permettono ai cittadini controllare e collaborare con le Amministrazioni Pubbliche, al fine di contribuire al loro miglioramento. «Tutti ci lamentiamo di come va l’Italia e, nel nostro piccolo, la città di Varese. Diciamo che così non può continuare, che occorre cambiare. Ma, contemporaneamente, tutti pensiamo che siano gli altri a dover cambiare, non noi. Questo è il classico modo opportunistico di ragionare che non corrisponde all’espressione più vera e più profonda dell’essere cittadini. Il cittadino non consapevole del proprio ruolo tace, subisce, si indigna, impreca, a volte sghignazza sempre, però, chiuso nelle pareti domestiche. Il cittadino consapevole di essere cittadino, al contrario, si informa ediscute, si organizza, partecipa, esige. È chiaro che essere cittadino richiede impegno».
La bacheca svolge anche un servizio pubblico all’utenza. «Tra gli amministratori abbiamo Mario Natale che lavora a Aspem che, spesso, si ritrova a dare informazioni agli utenti in merito alla raccolta differenziata, alla raccolta dei rifiuti a domicilio e ai contatti utili anche per la pulizia dei tombini». In passato, la Rovera aveva preso contatti con l’ex assessore alla Tutela Ambientale, Riccardo Santinon. «C’è stato un periodo che la bacheca era diventata una sorta di mezzo per la formulazione di richieste per ottenere un pronto intervento. I cittadini segnalavano il degrado e Santinon rispondeva. Ora, siamo intenzionati a allacciare rapporti anche con la nuova amministrazione».