«Ripristinare lo sconto su nidi e asili alle famiglie con figli disabili a carico»

L’esponente della Lista Orrigoni, Luca Boldetti, ha proposto una mozione a sostegno dei giovani e delle fasce deboli

Ripristino del quoziente famigliare al posto dell’Isee, implemento della family card, politiche di co-housing e progetti per favorire gli studenti universitari che arrivano da fuori.

Luca Boldetti, consigliere comunale della lista Orrigoni, ha depositato in Comune una mozione per favorire le politiche a sostegno della famiglia e dei giovani, «due pilastri fondamentali per costruire la nostra società». Boldetti, «Preso atto del trend negativo della popolazione e, di conseguenza, della necessità di potenziare i servizi a sostegno della famiglia e dei giovani», «considerando le numerose aree in cui le politiche a favore della famiglia – approvate con delibera del Consiglio comunale numero sessanta del 21 dicembre scorso –

non vengono ancora attuate, oppure risultano inefficienti e inefficaci», ha chiesto al sindaco e alla giunta di «mantenere un elevato livello di politiche a sostegno della famiglia e dei giovani in tutti gli ambiti di intervento, tenendo sempre in considerazione il metodo del quoziente familiare che, con i suoi differenti coefficienti, riesce a dare una migliore visione della realtà dei singoli nuclei familiari (rispetto, ad esempio al metodo Isee)». A tale proposito Boldetti chiede «l’immediato ripristino dello sconto del 5 per cento per le famiglie con figli disabili a carico sulle tariffe degli asili nido e delle materne».

Boldetti chiede anche «di implementare, per quanto possibile all’amministrazione comunale, i servizi offerti dalla Family Card, e di favorire e sostenere la conoscenza e l’uso della stessa da parte dei residenti nel Comune. In tal senso si suggerisce l’utilizzo di apposite insegne o di altri strumenti visivi all’interno dei luoghi che aderiscono alle convenzioni».

Il consigliere di minoranza chiede anche «di attuare politiche a favore dei giovani, anche attraverso progetti di co-housing che permettano di destinar immobili e locali adeguati, di proprietà privata o comunale, all’alloggio di studenti universitari fuori sede e a giovani coppie di sposi under 35 con canoni di locazione agevolati e onere burocratico in capo all’amministrazione comunale».

Non ultimo, Boldetti suggerisce di valutare la possibilità di valutare il progetto «prendi in casa uno studente» già attivo in numerosi comuni italiani, tra cui Milano. «Esso ha il duplice obiettivo, attraverso la mediazione e la supervisione di associazioni del terzo settore e dell’università, di garantire agli studenti alloggi a prezzi agevolati e, contemporaneamente, di aiutare anziani soli e in difficoltà» conclude il consigliere.