Scatta il blitz anticamorra. Un arresto anche a Varese

Gomorra - Operazione dei carabinieri di Mondragone, in manette 57 persone. Monti: «Segnale preoccupante»

– Blitz anticamorra dei carabinieri della Compagnia di Mondragone in sei province, tra cui Varese. Un uomo di 32 anni, residente da poco in città, è finito in manetta nell’operazione che ha portato all’arresto di 57 persone, destinatari dei provvedimenti richiesti dalla Dda di Napoli e ritenuti legati al clan casertano dei Gagliardi-Fragnoli-Pagliuca.

Sono accusati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, tentato omicidio in concorso, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e ricettazione, tutti aggravati dal metodo mafioso. «Sono segnali preoccupanti – commenta Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord e membro della Commissione Antimafia al Pirellone – I provvedimenti di arresto, che hanno interessato 57 persone in sei Province, fra cui quella di Varese,

costituiscono un pericoloso campanello d’allarme che non può essere né ignorato, né sottovalutato». Monti chiede un confronto con il Prefetto di Varese per avere un quadro più chiaro della situazione e del grado di penetrazione nella nostra Provincia. L’uomo, classe 1984, arrestato ieri mattina mentre si trovava nella sua abitazione dai carabinieri della Compagnia di Varese e di Mondragone in un’operazione congiunta, sarebbe un disoccupato che si era trasferito nella Città Giardino da pochissimo tempo. Durante l’indagine che ha portato agli altri arresti anche nelle province di Caserta, Napoli, Latina, Pavia e Roma, si è fatta luce sulle modalità con cui venivano eseguite le estorsioni, fatte anche con l’uso di armi illegali, ai danni di imprenditori e di ditte edili impegnate nella realizzazione di lavori pubblici.Ricostruiti anche due tentati omicidi ed è stato accertato il ruolo svolto dalle donne del clan, mogli degli affiliati, alle quali venivano versate periodiche somme di denaro necessarie al mantenimento dei rispettivi familiari detenuti. «Siamo a conoscenza delle infiltrazioni di associazioni mafiose al Nord e purtroppo è una realtà dolorosa con cui bisogna fare i conti – sottolinea Monti – ciò che spaventa ancora di più però è che, oltre alla ’Ndrangheta, anche la Camorra, che sembrava nettamente ridimensionata rispetto al passato, sia tornata ad espandersi».

Gli arresti riguardano in particolare il traffico di sostanze stupefacenti e il racket delle estorsioni, «ma bisogna prestare molta attenzione anche al rischio di infiltrazioni negli appalti pubblici. Sono ambiti preoccupanti, dove è urgente tenere alta l’attenzione e dove serve la collaborazione di tutti i livelli di governo. Come Lega Nord siamo da sempre in prima linea e intendiamo vigilare per tutelare i nostri cittadini e gli imprenditori onesti da questi sciacalli senza scrupoli. Contro le mafie serve intransigenza e bisogna fare muro. Nella lotta al crimine organizzato soltanto la linea dura paga veramente, come ha dimostrato Roberto Maroni che, nella sua veste di ministro dell’Interno – conclude Emanuele Monti – era riuscito a sferrare colpi durissimi contro questa gente». Per ora a dare rassicurazioni ci pensa il ministro Angelino Alfano: «tre grandi operazioni – ha detto – condotte con successo dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, dimostrano che non molliamo la presa. Questa è l’Italia che regge sul piano della sicurezza- ha aggiunto – mettendo in campo le sue forze migliori».