«Se fossi presidente cosa faresti?» Il Pd si mobilita tra i cittadini lombardi

Il segretario cittadino Paris: «Rendere migliore il nostro sistema sanitario. E rilanciare il turismo in tutta la regione»

«Se fossi presidente cosa faresti?». Con questa domanda il Partito democratico della Lombardia ha dato il via alla sua prima mobilitazione in vista delle elezioni regionali del 2018, sottoponendo un questionario a tutti i cittadini, compilabile anche online sul sito del Pd lombardo, per conoscere le loro priorità sulla Lombardia che verrà. In particolare si chiede su quali temi principali, essendo presidente della Regione per un giorno, ci si concentrerebbe: ad esempio Ambiente, Autonomia, Casa, Diritti e pari opportunità, Immigrazione e integrazione, Lavoro, Lotta alla burocrazia, Sanità, Scuola, Sicurezza, Trasporti o Turismo. Sui temi selezionati gli interpellati possono suggerire idee e proposte specifiche.

A Varese la sezione del Pd ha organizzato ieri pomeriggio un gazebo in piazza Carducci. Era presente , segretario cittadino del partito, consigliere comunale e provinciale, cui abbiamo chiesto qualche battuta su questa mobilitazione.

Il primo è sicuramente la Sanità. Noi dobbiamo essere fieri del nostro sistema sanitario nazionale e pubblico con i servizi che riesce ad erogare a tutti i cittadini. Il nostro modello funziona, ma possiamo renderlo ancora più efficiente, uno degli obiettivi da tenere in considerazione in Regione. Il secondo è il Lavoro, in particolare in una regione come la nostra che deve fungere da traino per il rilancio economico nazionale. Il terzo è il rilancio del Turismo: su questo tema la Regione sta operando, ma deve fare ancora di più e meglio, creando sinergie coi territori.

Credo che questa volta il centrosinistra e le forze civiche abbiano fondate possibilità di ribaltare la situazione. In questi anni si è creato un tessuto all’interno dei territori a noi favorevole: in Lombardia tutti i capoluoghi e le province, tranne Sondrio, sono governate dal centrosinistra.

È un referendum sostanzialmente inutile e soprattutto molto costoso. I circa 46 milioni necessari per la sua attuazione rappresentano tante risorse che potrebbero essere impiegate meglio, magari distribuendole ai territori all’interno del “Patto per la Lombardia”, un modo per dare vera importanza all’autonomia. I varesini e i lombardi sono persone molto concrete e pragmatiche, si renderanno conto dell’inutilità di questo quesito e credo che in pochi andranno a votare. Se meno della metà si recasse alle urne questo referendum sarà un flop e si ritorcerebbe contro chi l’ha promosso.

Vista la funzione pubblica che rivesto andrò a votare e voterò sì, come inevitabile vista la natura stessa del quesito. Ribadisco però che, oltre al grande spreco di risorse, la natura pragmatica dei lombardi li porterà a capire chiaramente quanto sia inutile e superfluo questo referendum.