Se la vacanza guarda al sociale. I nostri liceali in prima linea

In 45 da Varese al Salento reclutati dalla Don Gnocchi per animare un oratorio e assistere malati terminali

È, quella dei 45 studenti varesini tornati venerdì sera da Tricase, una storia esemplare dove il volontariato si sposa alla vacanza ma anche alla missione e alla consolazione, com’è giusto che sia per coloro che stanno abbracciando il cattolicesimo come stile di vita. «Una bella settimana coi liceali delle cinque parrocchie della comunità pastorale “Beato don Gnocchi” – spiega don Marco Usuelli, vicario parrocchiale per la pastorale giovanile – in cui abbiamo svolto servizio di volontariato all’oratorio della frazione Depressa di Tricase della parrocchia di sant’Antonio e in un hospice con i malati terminali».

I ragazzi, che arrivano da San Carlo, Bizzozero, Belforte, Bustecche e Giubiano tutti gli anni vengono reclutati dalla “Don Gnocchi” per una vacanza all’insegna del volontariato.

«Era la prima volta che andavamo nel Basso Salento: ho scoperto questo oratorio e la sua parrocchia tramite un sacerdote che aveva fatto la stessa esperienza anni fa. Così, tramite lui, mi sono messo in contatto con il parroco di sant’Antonio e abbiamo istituito una sorta di gemellaggio con la “don Gnocchi” ». Come primo passo, l’oratorio di Depressa si è procurato il “Detto fatto”, il programma oratoriano della Chiesa Ambrosiana, e ha iniziato a seguirlo preparandosi all’arrivo dei colleghi varesini. «Nei mesi precedenti ho preparato i ragazzi all’evento: i più giovani, una trentina, sarebbero andati a supportare l’animatore di Tricase, mentre quelli di quarta e quinta liceo, opportunamente sensibilizzati, avrebbero svolto il più delicato compito di accompagnare il congedo alla vita dei pazienti della struttura privata dove eravamo stati destinati».

Don Marco e i suoi ragazzi alloggiano per una settimana in una casa vacanza della diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca. «La giornata all’oratorio iniziava alle otto e mezza con un momento di svago all’accoglienza seguito da un momento di preghiera, la Messa mattutina che celebravo personalmente. Gli animatori svolgevano il loro compito di assistenza ai bambini di Tricase; gli altri 15 invece venivano con me nel reparto dell’ospedale privato convenzionato gestito dalle suore Marcelline, la clinica “Card. Giovanni Panico”, una struttura all’avanguardia nel ramo delle malattie terminali, dove le persone sono tali e non numeri e la cura umana e spirituale è attenta e premurosa. Divisi in piccoli gruppi, andavamo quotidianamente nelle camere dove c’era possibilità di dialogo con il paziente e dove potevamo metterci al servizio in maniera semplice, ascoltando e portando conforto».

I 45 giovani varesini hanno fatto però anche un po’ di meritata vacanza. «Destinavamo i pomeriggi a conoscere le città d’arte del Salento grazie all’ausilio di alcune guide locali esperte e il bellissimo mare di Puglia; infine, un giorno, ci siamo recati ad Alesciano, il paese natale di don Tonino Bello, vescovo morto nel ‘93 a cui sono molto legato e del quale avevo scritto per i ragazzi un libello di presentazione». Una figura impegnata nel sociale e nella cura dei più bisognosi, alla quale don Marco somiglia molto.