«Si dimette chi ha fallito». «No, i falliti sono loro». Fuoco incrociato tra i partitiá

Conte e Marsico sugli scudi. E il sindaco? Zitto

contro : «Mal digerito il fallimento di Forza Italia». Il capogruppo consigliare del Pd replica alle critiche espresse dal consigliere regionale di Forza Italia e vice coordinatore provinciale di Fi all’amministrazione guidata dal sindaco dopo le dimissioni di , a questo punto ex consigliere di maggioranza per Lista Galimberti, e dopo l’invettiva del compagno di lista , “espulso” in conseguenza delle critiche in questione dalla Lista Galimberti, che ha dipinto uno scenario civico al servizio del primo cittadino salvo alcune eccezioni.

Marsico ha sintetizzato la situazione in cui versa la maggioranza guidata da Galimberti così: «Si dimette chi prende atto del fallimento». Conte replica: «Che qualche consigliere comunale di Forza Italia da un anno a questa parte ripeta incessantemente le recriminazioni di una ormai trascorsa campagna elettorale e pronostichi l’imminente fallimento e caduta della giunta Galimberti può essere una comprensibile reazione di un mal digerito fallimento». Conte prosegue: «Che tali sterili argomentazioni siano utilizzate da un politico che ha ricoperto decine di incarichi senza portare nessun beneficio al nostro territorio come Luca Marsico appare invece inspiegabile ed anzi solleva qualche perplessità sulla effettiva capacità da parte di una certa classe politica di affrontare i temi che ai varesini ed ai lombardi interessano anziché crogiolarsi nella polemica politica».

Conte respinge le accuse sottoscrivendo la solidità della giunta guidata da Galimberti: «Per l’ennesima volta mi trovo quindi a respingere al mittente tali ricostruzioni, rassicurando che la giunta è salda, attiva ed operante per il bene della città e nel pieno rispetto della sua autonomia, con buona pace di Marsico che ambisce forse a portare Varese in dote al suo capo gallaratese Nino Caianiello». Conte conclude: «Il Pd è una forza riformista che vuol veramente cambiare la città. Si dia il tempo di amministrare e soprattutto di risolvere i danni del passato e i frutti non tarderanno a venire».

In seno al confronto politico in atto tutti hanno preso posizione. Ciascun esponente ha espresso la propria opinione ovviamente sottolineando il punto di vista sulla base dello schieramento politico nel quale si riconosce. I civici in maggioranza hanno mostrato spirito critico a sè stante. Il solo rimasto in silenzio, ad oggi, è il sindaco Davide Galimberti. Chiamato in causa da tutti. Da alleati e oppositori. Dai “ribelli” in seno alla sua stessa maggioranza e da chi rinnega gli stessi “ribelli” eletti tra gli elenchi della propria lista. Tutti hanno espresso un’opinione. Sono intervenuti sul tema. Tutti tranne il sindaco Galimberti. Che tace e sulla questione Gregori non commenta. «È fatto così. Non ha mai commentato nulla – ha detto il capogruppo – tira dritto per la sua strada».