Si vota l’autonomia della Lombardia. A settembre i sindaci in prima linea

Sono in programma due eventi “strategici”: il 21 a Luino con il professor Galli e il 28 a Gallarate

La volata lunga per la campagna elettorale del referendum per l’autonomia della Lombardia del 22 ottobre non si ferma neanche ad agosto: è attiva da ieri la nuova pagina Facebook del Comitato degli amministratori locali per il Sì della Provincia di Varese.

«Il territorio sta rispondendo molto bene» ammette il sindaco di Jerago con Orago , esponente di Lombardia Popolare, che insieme al sindaco di Castiglione Olona , della Lega Nord, è l’animatore del Comitato, che in queste settimane ha già riscosso molteplici adesioni tra gli amministratori di centrodestra e delle liste civiche d’area.

«I sindaci – aggiunge Ginelli – sono i primi a sentire la necessità di maggiore autonomia per la nostra Regione, che significa maggiori risorse anche per i Comuni e maggiori servizi per i nostri cittadini. Ecco perché è dalle amministrazioni locali che dovrà partire il messaggio di sensibilizzazione ai cittadini per la partecipazione ad un referendum per il quale puntiamo a coinvolgere cinque milioni di lombardi, sui 7,7 milioni aventi diritto al voto».

Nel fermento preparatorio in vista di settembre, quando la campagna referendaria entrerà nel vivo, il Comitato degli amministratori locali per il Sì ha già fissato anche i due momenti clou della campagna sul territorio.

Il primo sarà giovedì 21 settembre a Luino: su iniziativa del sindaco , il comitato ospiterà un dibattito sul referendum alla presenza del professor , consigliere regionale della Lista Maroni ma soprattutto “ideologo” dell’autonomia in quanto erede morale e spirituale del professor .

Sempre Galli sarà in provincia di Varese anche giovedì 28 settembre a Gallarate, dove il sindaco organizzerà un’altra serata di sensibilizzazione sul referendum. L’obiettivo della consultazione, spiega il professor Galli, è «rinegoziare tutto il rapporto fra lo Stato italiano e la Regione Lombardia», al di là delle materie di competenza previste dall’articolo 116 della Costituzione. Perché «i 56 miliardi di residuo fiscale sono una rapina che non ha eguali in nessuna parte del mondo».