«Siamo nel centro della nostra città. Ma dopo le otto di sera c’è da aver paura»

I residenti del comparto si lamentano per la situazione di crescente insicurezza che vivono

La situazione è precipitata negli anni. Raccontano i residenti: «prima c’erano i locali. Gente ubriaca che orinava davanti alle nostre porte. Gente ubriaca che faceva baccano, lasciava bottiglie davanti alle nostre case e in un’occasione è arrivata a minacciare un residente che si era permesso di chiedere silenzio».

Benvenuti in via Como: «siamo in centro a Varese – raccontano i residenti – ma dalle 8 di sera in poi c’è da avere paura. Parlano tutti di piazza Repubblica. Qui non è diverso».

Sono i residenti a spiegare la situazione.

E del resto sono anni che lamentano degrado e insicurezza.

«Furto all’asilo? Fosse la prima volta», spiegano.

Ma c’è di più: «ci sono stati anche episodi di spaccio davanti alle scuole – raccontano i residenti – di sera a scuole chiuse. Bivacchi. È intervenuta anche la polizia. Ma nulla cambia. Se ne vanno per qualche settimana, poi tornano».

Tornano i bivacchi: «e tornano gli ubriachi – raccontano i residenti – i controlli ci sono ma la verità è che lasciano andare via carabinieri e polizia e poi tornano».

Per questo lo scorso ottobre i residenti di via Como sono stati i primi ad aderire alla campagna lanciata dal Comune «adotta una telecamera».

Sono stati i residenti ad accollarsi il costo (circa 1.500 euro) del sistema di video sorveglianza attualmente installato.

«Un deterrente – spiegano i residenti – ma anche un modo per prenderli. Per prendere chi devasta la nostra bella strada. Un tempo era una via elegante, piena di negozi. Oggi è frequentata di giorno, ma di sera stiamo tutti chiusi in casa».

Secondo i residenti uno dei problemi «è la vicinanza alla zona delle stazioni – spiegano – vanno e vengono come nulla fosse, da lì. Il fatto che qui sia tutto chiuso di sera non aiuta. Ci sono soltanto loro. E del resto chi ci passerebbe? La paura è che le attività rimaste chiudano e qui non resti niente. Allora saremmo davvero terra di nessuno».

Soluzioni?

«Non gli importa dei controlli, non gli importa delle telecamere, non hanno niente da perdere. A questo punto pugno durissimo. Ma certo non si può: polizia e carabinieri li arrestano ma dopo un giorno i magistrati li rimettono fuori».