«Sono un uomo libero e continuerò a dire la mia. Non vi siete liberati di me»

Dopo le dimissioni da consigliere, Gregori non tace

dopo le dimissioni è libero, critico e lucido: «solidarietà a Iannini». Una Lista Galimberti che «finalmente mostra di esistere», detto non senza ironia. E un monito: «Gregori dirà la sua, libero da condizionamenti e nella più assoluta correttezza». L’onda politica che sta agitando questo Ferragosto varesino non si placca. , consigliere di Lista Galimberti che l’altro ieri ha criticato il capogruppo accusandolo di essere acritico davanti al sindaco è stato “espulso”, idealmente visto che nessuno può

licenziarlo dal ruolo di consigliere comunale di maggioranza ottenuto grazie ai voti dei cittadini, dalla lista civica in questione. E l’ironia amara di Gregori nel commentare i fatti avvenuti dopo le sue dimissioni rassegnate il 14 agosto inizia proprio da qui. «Finalmente la Lista Galimberti mostra di “esistere” – dice Gregori – Un comunicato di “condanna” nei confronti di uno dei quattro eletti. Come si possa tentare di espellere un consigliere da una lista civica che non ha mai avuto uno statuto e’ ancora da capire e sara’ Gaetano Iannini a decidere cosa fare». Gregori fissa un punto e spegne, in qualche modo, la reazione di Lista Galimberti. «Posso solo dire che mi stupisce il fatto che coloro i quali non hanno mai, e ripeto mai, fatto una proposta per la città accusino ora Iannini di non averlo fatto in proprio. Quando invece se un gruppo fosse capace e coeso dovrebbe stimolare, chiedere, proporre, elaborare».

Piatti ha definito Gregori un «vulcano di idee» che non avrebbe «saputo aspettare». Gregori parrebbe di tutt’altra opinione sottolineando l’immobilismo di altri componenti la lista civica a sostegno del primo cittadino. «Il nulla per un intero anno – dice infatti l’ex consigliere – La stragrande maggioranza dei candidati di lista non hanno un minimo di competenza politica e continuano a non averla, purtroppo. Fa strano e fa riflettere – aggiunge Gregori – che gli unici tra gli eletti con tale esperienza, Bortoluzzi, Gregori, Iannini, o si sono dimessi o sono da tempo in aperto conflitto con la metodologia del sindaco che si è mosso in modo da non dare nessuna importanza, rilevanza politica, ascolto, se non un assessorato senza portafoglio e quindi che conta poco o nulla, alla sua creatura, che lui stesso ha contribuito a distruggere, a seguito di un preciso disegno, appena nata».

Gregori si rivolge quindi direttamente a Galimberti: «Spero sempre che il nostro sindaco sia disposto all’autocritica. Può ancora riprendersi». Gregori aggiunge, in un secondo post su Facebook, un punto fermo applaudito da tanti: «I molti che hanno sperato che il sottoscritto dopo le dimissioni da consigliere togliesse definitivamente il disturbo, purtroppo dovranno pazientare ancora – dice infatti l’ex consigliere – È mia ferma intenzione, osservare, valutare, proporre, applaudire se si farà bene, bacchettare anche pesantemente questa giunta se farà male».

Gregori ha sempre avuto parecchio seguito, soprattutto attraverso i social network. «Ad oggi si poteva fare molto di più e meglio, ad esempio non vessare i cittadini con l’aumento delle rette di nidi ed asili, del costo della mensa scolastica, con 1800 nuovi parcheggi a pagamento, con scelte discutibili come la chiusura di via Sacco anche quando piove e per strada non c’e’ anima viva – scrive l’ex consigliere – Non siamo in dittatura. Le scelte vanno condivise, comunicate chiaramente e non raffazzonate. La frase “il sindaco di tutti” la ricordo bene in campagna elettorale. A me sembra che ad oggi non sia successo, anzi».

Quindi una promessa: «Gregori dirà la sua, libero da condizionamenti e nella più assoluta correttezza. Statene certi».