Spaccata in pieno centro. Furto al negozio Apple

Hanno sfondato con l’auto la vetrina del Juice di via Morosini e hanno sottratto numerosi articoli

Sono andati addosso alla vetrina del negozio Juice di via Morosini con l’auto e, nel tempo di 40 secondi, incuranti dell’antifurto, si sono introdotti all’interno del punto vendita e hanno rubato 10 unità dimostrative (ovvero Mac, iPhone, e iPad in esposizione). Il furto con scasso è avvenuto alle 2.30.

Le telecamere di videosorveglianza all’interno del negozio hanno registrato l’azione: non appena la vetrina è crollata, cinque uomini con il volto coperto da un cappello con visiera sono entrati e hanno messo a segno il colpo.
Poi sono ripartiti alla volta di Milano, dove due ore dopo hanno ripetuto l’azione in un altro negozio Juice.
Settimana scorsa, la stessa sorte era toccata a un altro punto vendita Juice, sempre a Milano.
Tutto, dunque, fa pensare a una stessa banda criminale, sulle cui generalità restano però tanti interrogativi.

Nelle immagini in bianco e nero registrate dall’impianto di videosorveglianza del negozio di Varese non si riesce a leggere la targa del veicolo, né si riesce a capirne il modello.
«I prodotti che hanno rubato sono bloccati, non potranno essere rivenduti da nessuna parte. In pratica, è stato un furto inutile – afferma il responsabile di parte della catena Juice – Per quanto ci riguarda, è più il danno relativo alla vetrina, che quello causato dalla perdita della merce».
Ieri mattina, non appena si sono resi conto dell’accaduto, dipendenti di Juice si sono rimboccati le maniche per riaprire subito, accogliendo i clienti con il sorriso di sempre. Un cartello si scusava della mancanza dei prodotti in esposizione, che verranno ripristinati nel più breve tempo possibile.

«È vero che questo furto non c’entra nulla con la via Morosini, ma le condizioni di questa strada borderline non aiutano a dare un’idea di sicurezza» conclude il responsabile, che fa appello alle forze dell’ordine per intensificare i controlli.
Marco Parravicini, fiduciario di Confcommercio Varese, pensa però che il problema non riguardi via Morosini in particolare, ma tutta la città e che sia necessario fare appello alle forze politiche prima che a quelle di polizia: «per

portare a Roma le condizioni in cui versano le nostre città».
«Negli ultimi 20 anni non dico che la criminalità rasentava lo zero a Varese, ma quasi. Ma le cose stanno cambiando, la situazione è sotto gli occhi di tutti – spiega Parravicini – I flussi migratori sono comprensibili viste le situazioni da cui arrivano queste persone, ma noi non siamo preparati a riceverli dal punto di vista legale. La giustizia in Italia ha le armi spuntate, cosa evidente in piazza Repubblica e nella zona delle stazioni».
E ancora: «Le forze dell’ordine ci sono. Guardo fuori dal mio negozio e ogni cinque minuti vedo passare una macchina dei vigili, della polizia o dei carabinieri.
I controlli, quindi, non mancano, ma bisogna capire cosa fare per fronteggiare gli atti criminali. Poi è ovvio che il furto con la spaccata c’è sempre stato, non lo si può escludere al 100 per cento. Ma le normative stanno andando verso il lassismo, da qui l’appello alla politica».