Strade groviera e ringhiere pericolanti, Bregazzana chiede aiuto al sindaco

Nei colloqui con il primo cittadino i residenti hanno chiesto azioni alla giunta, soprattutto per i rischi del corrimano del sagrato della chiesa

Immerso nel verde, a due chilometri e mezzo da Varese, ma a più breve distanza dall’abitato di sant’Ambrogio, sorge il paesino di Bregazzana, il cui nucleo abitato storico di case a corte risale ai secoli XVII – XVIII, accanto all’antica chiesa intitolata a San Sebastiano.

Una vista spettacolare conduce sin a Brunate, nei giorni più limpidi: eppure, nell’incanto di un’atmosfera sospesa nel tempo, gli abitanti del borgo si sentono abbandonati. Giovedì scorso il signor , classe 1943, è stato a colloquio dal sindaco: «I problemi sono tanti, ma mi sono concentrato sulla ringhiera del sagrato che guarda su via Magnani, e che se ci si appoggia, traballa. È una ringhiera in ferro battuto, piuttosto antica, che andrebbe fissata con della malta ai pilastri in pietra di sostegno perché c’è il rischio che prima o poi si cada di sotto».

Il sagrato, ossia l’ampia piazzetta intitolata a don Ernesto Essi, parroco dal 1900 al 1960, è di pertinenza del Comune. «Ho detto al sindaco: “visto che dovete mettere a posto la via che scende per Induno, e sono già arrivati agli operai, fate venire a controllare anche la ringhiera”». Dopo il sopralluogo del 18 maggio da parte dell’assessore Civati e dei tecnici comunali sono partiti i lavori per riaprire, entro la metà di giugno, come da comunicazione ufficiale, la strada che collega il borgo con la statale 233 della Valganna, chiusa da diversi anni a causa di varie frane e smottamenti.

Ma i guai a Bregazzana sono molti. Le strade sono piene di buche, sia la via che da sant’Ambrogio conduce al paese (via per Bregazzana), sia quelle nel borgo stesso, dove spesso riemergono i ciottoli della rizzada. «L’asfaltatura è stata fatta una cinquantina d’anni fa, e poi più nulla: quando per le intemperie si formano le buche, dove ogni tanto inciampa qualcuno come l’altro giorno – una signora si è fatta parecchio male – il Comune arriva e rattoppa: ma non si può vivere in un paese tutto rattoppato». Via Castelli, via s. Sebastiano, via Motta, via Pasetti: non c’è strada che si salvi.

«E c’è di più: spesso succede che per via dei navigatori, passino da Bregazzana i tir che devono scendere alla Poretti o alla Lindt, ma rimangono incastrati. Due settimane fa, i pompieri sono stati dalle sei di sera all’una di notte a far far loro manovra e la strada è rimasta bloccata per tutto il tempo». Chissà se Santa Rita, patrona dei casi impossibili e raffigurata all’interno della chiesa per mano del pittore Annibale Ticinese, farà il miracolo.