Totogiunta: ecco i papabili vicesindaco

La squadra del nuovo esecutivo varesino verrà ufficializzata entro la fine di questa settimana

– La giunta Galimberti sarà ufficializzata entro la fine di questa settimana. Due punti fermi sarebbero l’ingresso di Daniele Zanzi, capolista di Varese2.0, e Dino De Simone, capolista di Progetto Concittadino. Il primo potrebbe essere vicesindaco: sue le quotazioni più alte, anche se non si può escludere l’ipotesi di una donna, proveniente dal mondo civico. La giunta sarà di nove assessori, divisi per genere tra cinque uomini e quattro donne.

L’assessorato all’Urbanistica, che probabilmente sarà accorpato ai Lavori pubblici, andrà quasi sicuramente ad un tecnico esterno. Le competenze di De Simone, che da sempre si occupa di tematiche ambientali, lo candiderebbero al ruolo naturale dell’assessorato ad Ambiente e Verde pubblico. Rimangono sei posti, dove dovranno trovare rappresentanza il Partito democratico e la Lista Davide Galimberti. Francesca Strazzi, la più votata nella lista civica collegata al sindaco, ricercatrice, aveva presentato già in campagna elettorale un progetto per la ricerca di finanziamenti per l’apertura al pubblico della Torre Civica. Il suo nome appare tra i più probabili per andare a ricoprire la carica di assessore a Cultura, Marketing territoriale e altre deleghe collegate.

Un altro nome civico è quello dello sportivo Elia Luini. Tuttavia nella Lista Davide Galimberti c’è anche Andrea Bortoluzzi, il secondo più votato. Il secondo tassello occupato dalla lista civica potrebbe arrivare da un “ballottaggio” tra loro due. E quindi rimangono i posti riservati al Pd. Dove la partita si fa difficile, perché gli assessorati ancora disponibili si riducono a quattro. E tre dovranno essere donne. Non ci sono problemi nel Pd ad individuare donne con competenze, perché troviamo innanzitutto Luisa Oprandi, la più votata, con grande esperienza nel settore educativo, e Rossella Dimaggio, insegnante anche lei. Candidate ideali all’assessorato che riunisce Servizi sociali e scolastici e a quello ai Rioni.

Per la terza donna il nome girato di più è di Francesca Ciappina. E a questo punto si creerebbe una “lotta senza quartiere” per l’unico nome maschile espresso dal Pd. I più quotati rimangono i consiglieri comunali uscenti e riconfermati Andrea Civati e Luca Conte. Si è fatto anche il nome dell’ex segretario cittadino Roberto Molinari e del suo successore Luca Paris. Tuttavia, una soluzione sarebbe quella che due donne vengano espresse dalla Lista Galimberti.

Oltre alla Strazzi, le figure di spicco sono le due capoliste, Nicoletta Romano e Monica Guadalupi Morotti. Sarebbe un bel segnale, se la lista che porta il nome del sindaco, dopo aver messo due donne come capoliste, esprimesse in giunta due esponenti femminili. A questo punto nel Pd ci sarebbero due posti riservati agli uomini: Civati, forte del consenso di preferenze, rimane in pole. La seconda posizione vedrebbe invece la scelta ricadere tra i galimbertiani della prima ora, quindi Conte, Paris, Molinari.

Una partita difficile, quindi. Potrebbe essere risolta, se i conti non quadrassero, con una forte presa di posizione di Galimberti, il quale potrebbe nominare la giunta senza guardare il peso di partiti e movimenti che lo hanno sostenuto, ma scegliendo maggiormente nella società civile e nelle liste, indipendentemente dai voti dei candidati. Il problema di questo metodo è riuscire a conservare la compattezza della maggioranza in consiglio comunale e non rischiare di perdere l’appoggio degli eletti, che potrebbero rimanere “scontenti”. Anche in questo si vedrà la maturità politica della maggioranza. Riguardo la presidenza del consiglio comunale, prende sempre più quota l’ipotesi di lasciarla alla minoranza,come segno di apertura alla collaborazione con le opposizioni. Il nome più probabile è quello di Stefano Malerba, ex candidato sindaco della Lega Civica, che avendo dato indicazione di voto per Galimberti rappresenta la parte dell’opposizione più aperta al confronto con il centrosinistra.