Tra Sacro e Sacro Monte: «Saremo la nuova Spoleto»

Dopo il successo dell’ultima edizione del festival: «Abbiamo le carte in regola per diventare ancora più grandi»

Il Sacro Monte pronto a diventare la Spoleto del Nord.

L’edizione appena conclusa di “Tra Sacro e Sacro Monte” è stata da tutto esaurito e si prepara «a diventare il vero festival estivo della Lombardia». A dirlo è , regista varesino e direttore artistico della rassegna teatrale, soddisfatto per il grande riscontro sia in termini di pubblico sia di stampa ottenuto in questo mese di pièce, letture e monologhi.

«È una speranza. Mi piacerebbe farlo crescere e farlo diventare un appuntamento importante come Spoleto, Ravello o Ravenna, i grandi festival estivi. Credo che una manifestazione di teatro, musica e danza possa trovare nel Sacro Monte il luogo ideale in cui possa accadere».

Così nasce il desiderio del rilancio. «Ci sono le condizioni per cui diventi il vero festival estivo del teatro della Lombardia. Ci sono state tante persone tutte le sere. Per Poretti, poi anche intorno alla Terrazza del Mosè». Tanti testi, tanti artisti, tanto cuore e cervello per una formula che ormai ha conquistato il suo spazio nel calendario estivo di Varese, «ma la cui notorietà ormai si stende in tutta Italia».

Il festival è stato realizzato dall’Associazione Kentro, insieme a Comune di Varese, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Varese, nell’ambito del progetto Cult City. In questi otto anni il Sacro Monte è diventato sempre più «luogo di incontro tra artisti e pubblico e non solo con gli addetti ai lavori e una realtà che, come è accaduto di nuovo quest’anno, riesce a produrre e co-produrre spettacoli» da Arteatro di e a Ragtime con fino a Karakorum teatro.

«Che un festival estivo valorizzi e sostenga interessanti realtà del territorio, lo ritengo doveroso, sarebbe il dovere dei teatri delle città. Quest’anno ho incontrato Stefano Beghi di Karakorum che aveva un bel progetto itinerante. Un piccolo sostegno economico ha dato vita a una piccola produzione che andata subito tutta esaurita. Per loro è stata l’occasione di farsi conoscere da un pubblico diverso e per noi di fare una proposta di qualità che era di casa».

I cartellone del 2017 è stato decisamente corposo. «Abbiamo avuto settimane con tre serate di spettacoli e sempre con tanti spettatori desiderosi di ascoltare testi e incontrare artisti importanti». E L’edizione ha segnato «il ritorno di Elisabetta Pozzi, cui sono molto legato. È stata anche la prima volta che abbiamo ospitato il Teatro delle Albe di Ravenna, una delle realtà fra le più innovative del panorama nazionale. La gente è rimasta rapita da Ermanna Montanari, protagonista di una delle serate più intense».

Aprire con un fuoriclasse come Umberto Orsini «è stato eccezionale. Ogni volta porto a casa l’entusiasmo degli artisti che vengono in questo luogo». Una scelta non scontata per chi vuole seguire la rassegna optando per il Sacro Monte, perché sa che: «dovrà muoversi con la funicolare, la navetta o lasciando l’auto un po’ lontano. Se proponessimo la medesima iniziativa in centro, non sarebbe lo stesso. Qualcuno che ci “incappa” ci sarebbe sempre, ma lassù c’è solo pubblico che decide di venire, gli artisti lo percepiscono, sono felici e vogliono tornare». Un successo frutto di un grande lavoro di squadra. «È davvero un bel gruppo di lavoro il nostro: da Elena e Giuditta, passando per i tecnici, gli enti, le associazioni fino alla parrocchia e a monsignor Villa. Il clima è ottimo, perché tutti siamo certi stiamo costruendo una bella possibilità per la città e anche per la regione. Credo che possa crescere e se avessimo un aiuto potrebbe diventare un’eccellenza del territorio lombardo».

Per Andrea si prospetta, dopo la pausa estiva, un anno intenso. «Tra poco inizieranno le prove de “La bisbetica domata” di Shakespeare, una coproduzione del Lac di Lugano e del teatro Carcano di Milano. A ottobre per il teatro stabile di Brescia inizieremo col nuovo testo sulla strage degli armeni, “La bestia sulla luna”, con Elisabetta Pozzi e Fulvio Pepe. Poi riprendo “I Persiani” di Eschilo al Teatro Due di Parma e ripartiremo anche con “La locandiera”. E nel frattempo cercheremo di lavorare sul prossimo festival di “Tra Sacro e Sacro Monte”».