Tralicci “rumorosi”. Il volo su Varese diventa più sicuro

In Italia ogni anno muoiono 30 uccelli per chilometro di linea elettrica. L’intervento servirà a proteggere anche uccelli caratteristici dell’area lacustre come l’airone cenerino, la nitticora e il nibbio bruno

– I tralicci della corrente sono pericolosi per gli uccelli, che durante il volo possono scontrarsi con i cavi di media tensione o rimanere folgorati per contatto tra due conduttori o tra un conduttore e un armamento a terra. In Italia ogni anno muoiono 30 uccelli per chilometro di linea elettrica. Per evitare questo problema sono arrivate a Varese le «spirali rumorose». Dispositivi posati sulle linee elettriche a colori alternati, prima il bianco e poi il rosso,

a una distanza di dieci metri l’uno dall’altro.
«Si tratta di spirali che hanno la caratteristica di emettere un suono udibile dai volatili vibrando in presenza di una brezza leggera – spiega responsabile Lombardia di Enel distribuzione – Inoltre, in prossimità dei sostegni sono state applicate protezioni specifiche per isolare le parti elettrificate che potrebbero essere toccate dagli uccelli con diverse parti del corpo con conseguente folgorazione».
L’intervento fa parte del progetto «Life Tib – Trans Insubria Bionet» (www.lifetib.it) realizzato grazie al contributo della Comunità Europea e che vede come capofila la Provincia di Varese, affiancata da Regione Lombardia, Lipu-BirdLife Italia e Fondazione Cariplo, il cui scopo principale è il ripristino della connessione ecologica tra le Alpi e la Pianura padana, in particolare nel tratto tra il Parco Campo dei Fiori e il Parco del Ticino.
I cinque tratti su cui si è intervenuto si trovano nell’area compresa tra il Lago di Varese e il lago Maggiore nei comuni di Varese, Casale Litta, Taino, Galliate Lombardo e Angera, con uno sviluppo complessivo di circa cinque chilometri.
L’intervento servirà a proteggere anche uccelli caratteristici dell’area lacustre come l’airone cenerino, la nitticora e il nibbio bruno. L’intervento è stato realizzato dai tecnici dell’Enel. Ecco dunque spiegato il mistero dei «tralicci con i riccioli», che nelle settimane passate avevano suscitato parecchie domande e perplessità.